AGI - "Santocielo" non è solo il titolo del film di Ficarra e Picone (dal 14 dicembre nei cinema), ma anche l'esclamazione per le polemiche che stanno seguendo all'uscita del loro ultimo lavoro. Salvo Ficarra e Valentino Picone sono due comici che, con l'arte che hanno (abbondantemente) per le mani, riescono a plasmare le coscienze e a superare dogmi che sembrano infallibili.
La trama della pellicola non vuole essere un attacco all'ortodossia della Chiesa, bensì un coinvolgimento nella riflessione che ci porta nella modernità. Le accuse che rivolgono alcuni rappresentanti del clero (per la verità altri, come l'Arcivescovo di Catania, Luigi Renna, si dicono "molto incuriositi") mirano addirittura a bollare il lavoro come "blasfemia", una sorta di messa all'indice 3.0.
A scatenare le invettive, in molti casi da chi non ha neanche visto il lavoro dei due comici siciliani, l'incipit, ovvero l'invio di un nuovo messia sulla Terra per salvare l'umanità da un secondo diluvio universale. Un Dio democratico, non arrogante, viene convinto dal voto di un Parlamento di angeli all'invio di Valentino Picone come nuova speranza per l'umanità.
Ed è proprio qui che si rivela, invece, la genialità del duo Ficarra e Picone che, da anni oramai, stanno tentando di modernizzare un dibattito pubblico con l'unica arma che conoscono: la comicità. Lo fanno con delicatezza, rispettando le diverse sensibilità, con una leggerezza che è propria dei geni. Una modernità totale, mai priva di risate e scevra - questo sì - di volgarità.
Ficarra e Picone sono riusciti nel loro intento che non è certamente quello di mettere d'accordo tutti, ma di farci riflettere su temi che già nell'opinione pubblica non sono tabù da anni. E lo fanno graffiando, facendoci ridere, convinti che sarà proprio una risata quella che ci seppellirà!