AGI - Concorrono in categorie diverse, ma la sera della cerimonia dei Golden Globe gli sguardi dell'Italia saranno tutti concentrati sulla sfida tra i trionfatori al botteghino della scorsa estate, "Barbie" e "Oppenheimer", e il film italiano più premiato della stagione: 'Io Capitano'. Il lungometraggio di Matteo Garrone, che ha vinto al Festival di Venezia il Leone d'Argento e il premio speciale per la regia e il premio Mastroianni per il miglior attore esordiente al protagonista, Seydou Sarr, concorre come miglior film non in lingua inglese e dovrà vedersela con pellicole e registi del calibro del francese 'Anatomia di una caduta', diretto da Justine Tier, 'Foglie al vento' del finlandese Aki Kaurismaki, il coreano 'Past Lives' dell'esordiente Cecile Song, 'La societa' della neve' dello spagnolo J.A Bayona, e il britannico (ma con co-produzione americana) 'La zona d'interesse' di Jonathan Glazer. ù
Vero e proprio fenomeno culturale e commerciale, "Barbie" dell'americana Greta Gerwig ha avuto nove nomination, in particolare nelle categorie "miglior commedia", "miglior regista" e "miglior canzone" (con tre titoli in lista).
"Oppenheimer", un complesso ritratto del 'padre' della bomba atomica diretto da Christopher Nolan, ha otto nomination, in particolare nelle categorie "miglior film drammatico" e "miglior regista". Oltre al duo "Barbenheimer", completano il podio delle nomination i film "Killers of the Flower Moon" di Martin Scorsese e "Povere Creature" di Yorgos Lanthimos, con sette nomination ciascuno.
I Golden Globes, la prima cerimonia della stagione dei premi negli Stati Uniti, renderanno onore anche alle serie televisive "Succession" e "The Last Of Us". Si terranno a Beverly Hills (California), il 7 gennaio, e saranno trasmessi dalla rete nazionale CBS, di proprietà del colosso cinematografico Paramount, che ha sostituito la concorrente NBC.
Con questo cambio di emittente, una giuria rimescolata e nuovi proprietari, i Golden Globe cercano di aumentare il proprio pubblico e mettere da parte le accuse di razzismo e corruzione del passato. Un tempo posizionati alle spalle degli Oscar in termini di ascolti, i "Globes" hanno attirato solo 6,3 milioni di telespettatori nel 2023, il loro peggior risultato di pubblico, dopo i 18 milioni di inizio 2020, poco prima della pandemia di Covid. Un crollo nonostante la presenza di pesi massimi dell'industria cinematografica come Steven Spielberg, Colin Farrell, Brad Pitt e Michelle Yeoh.
Quest'anno sono attesi altri grandi nomi: Leonardo DiCaprio, Emma Stone, Robert Downey Jr, Ryan Gosling, Paul Giamatti, Bradley Cooper, Timothee Chalamet e Natalie Portman.
Un cambio di passo
Per decenni, i Golden Globe sono stati posseduti, gestiti e assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association (HFPA). Un gruppo eclettico di un centinaio di giornalisti che coprono il settore dell'intrattenimento per i media internazionali, spesso criticato dagli addetti ai lavori per il suo dilettantismo e l'opacita'. Frecciatine che sono diventate vere e proprie accuse quando nel 2021 il Los Angeles Times ha rivelato che l'organizzazione non contava persone di colore e che i suoi membri accettavano ricchi doni.
I Golden Globe sono stati acquistati a giugno da una cordata di investitori, l'HFPA è stato sciolto ed è stato adottato un nuovo piano per cercare di ripristinarne l'antico prestigio. I membri della vecchia HFPA rispondono ora alla nuova società Golden Globes, pagati per guardare film, votare e scrivere articoli per il sito web dell'organizzazione.
Una situazione che potenzialmente porta a conflitti di interessi perche' alcuni dei nuovi proprietari sono attori essenziali del settore. Come la societa' di produzione Penske Media, proprietaria delle riviste Variety e The Hollywood Reporter, o la società Eldridge, che possiede una partecipazione nello studio cinematografico A24, regolarmente in corsa per i premi.
Ma secondo l'organizzazione il pagamento di uno stipendio di 75.000 dollari ai votanti mette fine a un sistema imperfetto, in cui giornalisti precari, spesso indipendenti, accettavano doni sontuosi e lussuosi viaggi stampa interamente pagati dagli studi cinematografici. Per una maggiore imparzialita' sono stati designati più di 200 elettori non membri, e quindi non retribuiti, provenienti da tutto il mondo, tra cui rispettati veterani del settore.