AGI - "Questo sciopero ha raggiunto un punto di svolta estremamente importante per la nostra industria". Lo dichiara, con riferimento allo sciopero in atto a Hollywood, Susan Sarandon, nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro, dove l'attrice statunitense è ospite d'onore al Magna Graecia Film Festival.
"Bob Iger, il capo della Disney, ha detto che resisteremo fino a quando le persone non cominceranno a perdere la propria casa e a morire di fame. Quindi, non c'è neanche un inizio, un avvio di trattativa. Quello che stanno cercando di fare è di distruggere la vita e la sussistenza stessa delle persone".
"Hollywood non è politica, Hollywood è impegnata soltanto a fare soldi e l'unica cosa che puoi fare per non disturbare Hollywood è invecchiare, ingrassare, fare film che non fanno soldi", ha detto Sarandon.
"In passato - ha sostenuto Sarandon - ai tempi di Bette Davis ci sono state attrici che hanno combattuto contro il sistema dei contratti imposto dagli studios. Ai tempi della 'lista nera' le persone che si sono espresse e impegnate contro il fascismo negli Stati Uniti, contro Mc Carthy, sono state punite, non potevano lavorare e ancora oggi è molto difficile esprimersi contro questo sistema, i sistemi che sono in vigore, perchè Hollywood è capitalismo e oggi più che mai è concentrata sul controllo, da parte delle corporation e delle grandi aziende, dei media e dei contenuti".
"Per me fonti di grande ispirazione sono state Jane Fonda, Vanessa Redgrave, pero' quando ho cominciato la mia carriera non mi vedevo certo come una persona che potevo esprimere certe opinioni. Quello che sta accadendo oggi negli Stati Uniti", ha proseguito l'attrice di 'Thelma e Louisè, "è estremamente importante, ci sono i sindacati che si esprimono, non sono solo gli attori o gli sceneggiatori, ma ci sono gli insegnamenti, gli infermieri, i lavoratori del fast food, gli autisti, i ferrovieri, perchè ormai il divario tra i ricchi e poveri è diventato talmente estremo e profondo che non è più possibile riuscire a sopravvivere". "Oggi i nostri contratti sono scaduti", ha aggiunto Sarandon.
"Non è possibile seguire quello che è stato finora perchè il business è cambiato, ma i nostri contratti non lo sono e rispettano un modello di business che è precedente allo streaming, è precedente all'intelligenza artificiale. Non è più possibile andare avanti cosi' perchè oggi la maggior parte degli attori - non guardiamo a quelli che sono al top - il 90% ancora non dispone di un'assistenza sanitaria. Questo è un altro grande problema degli Stati. Quindi oggi più che mai - ha rimarcato Sarandon - gli attori al top devono mostrare la loro solidarietà a tutti gli altri".