AGI - Nel pomeriggio di oggi è venuto a mancare l'attore e regista Ivano Marescotti. Era da qualche giorno ricoverato all'ospedale civile di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia.
Settantasette anni, Marescotti lascia la moglie Erika, che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade nata nel suo matrimonio precedente.
Marescotti era noto per i suoi ruoli di spalla accanto a grandi attori in film molto famosi: da Benigni in 'Johnny Stecchino' e 'Il Mostro' a Checco Zalone in 'Cado dalle nubi' e 'Che bella giornata', ad Aldo, Giovanni e Giacomo in 'La leggenda di Al John e Jack'. In carriera ha interpretato oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott, Marco Risi, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati, Antonello Grimaldi e Klaus Maria Brandauer.
La sua attività cinematografica gli ha fruttato 6 candidature al Nastro d'argento, che ha vinto nel 2004 per l'interpretazione nel cortometraggio 'Assicurazione sulla vita' di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani. Tra gli ultimi film 'Bar Giuseppe' di Giulio Base. Un anno fa si era ritirato dalle scene per dedicarsi esclusivamente, come ha annunciato su Facebook, al 'Teatro Accademia Marescotti', la sua scuola di teatro con sede a Ravenna con 15-20 allievi.
Nel primo film per il grande schermo interpretava il dottor Tobia, un chimico farmaceutico amareggiato da contrasti con i colleghi che prova ad allontanarsi dall'ambiente di lavoro e dalla noia della routine con la moglie in uno dei tre episodi (in un altro c'è un giovanissimo Fabrizio Bentivoglio) del film d'esordio alla regia di Silvio Soldini del 1990, 'L'aria serena dell'ovest'.
Quel ruolo, molto caratteristico, molto intenso e un po' sopra le righe diventerà un marchio di fabbrica per Ivano Marescotti. Anche se resterà uno dei pochi da protagonista per un attore destinato a interpretare sempre ruoli di spalla. L'attore e regista, nato a Villanova di Bagnacavallo in provincia di Ravenna il 4 febbraio 1946, scomparso oggi dopo una lunga malattia è infatti uno dei volti più noti del cinema italiano.
Scherzando, ha detto di essere la 'spalla' più famosa d'Italia. Chi, infatti non lo ricorda nei panni dell'ottuso leghista di 'Cado dalle nubi' accanto a Checco Zalone o in quelle dell'intransigente dottor Randazzo a caccia di truffatori del Sistema sanitario nazionale in 'Johnny Stecchino' di Benigni? O, ancora, in quelle dell'ingegner Brigatti, il manager spregiudicato e trasformista del cinepanettone 'Vacanze di Natale a Cortina' di Neri Parenti?
Maresotti ha lavorato anche in pellicole d'autore, in ruoli drammatici: da 'Hannibal' di Ridley Scott accanto a Anthony Hopkins, a 'Il talento di Mr. Ripley' di Anthony Minghella con Matt Damon, da 'Vesna va veloce' di Carlo Mazzacurati con Antonio Albanese a 'A casa tutti bene' di Gabriele Muccino, da 'Il muro di gomma' di Marco Risi a 'Dichiarazioni d'amore' di Pupi Avati e 'Pasolini, un delitto italiano' di Marco Tullio Giordana.
Una lunga carriera iniziata tardi, a 35 anni, quasi per caso e conclusasi ufficialmente il 10 febbraio 2022 con un annuncio su Facebook che ha lasciato tutti stupiti: "Seguendo l'esempio di Jack Nicholson che a 73 anni s'e' ritirato dalle scene (si deve pur avere un modello...) per godersi la vecchiaia, comunico che mi ritiro dalle scene e non faccio più l'attore. Ringrazio la mia agente a Roma, Maria Vittoria Grimaudo, i giornalisti critici che mi hanno sempre trattato immeritatamente bene, tutti i produttori e registi nonché i molti colleghi attori e attrici coi quali ho avuto il piacere e l'onore di lavorare. Mi tengo solo la scuola TAM (Teatro Accademia Marescotti) con 15-20 allievi ogni anno ai quali insegno recitazione".
Una scelta a cui ha fatto seguito il 28 marzo il matrimonio con la sua compagna a Villanova di Bagnacavallo nei locali dell'Ecomuseo delle erbe palustri con una cerimonia celebrata in dialetto romagnolo.
Se l'approdo al teatro è stato tardivo, la passione è esplosa fragorosa e repentina. Finito il liceo artistico si era iscritto alla facoltà di Architettura per poi essere assunto come impiegato nell'ufficio di Urbanistica nel Comune di Ravenna. Un lavoro che ha svolto fino al 1981 quando, all'età di 35 anni, sostituì un amico uno spettacolo teatrale. Senza esperienza, ma animato da un improvviso fuoco sacro, Marescotti si è licenziato e ha iniziato la sua carriera di attore.
Ha studiato al Dams di Bologna e poi ha iniziato la gavetta. Dura e difficile, fino alla svolta grazie all'incontro con Giorgio Albertazzi nel 1984, quando viene scelto per recitare nella commedia 'Il genio' scritta da Damiano Damiani e Raffaele La Capria.
Da lì la strada è stata in discesa e ha lavorato, fra gli altri, con Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Marco Martinelli. Nel 1990 l'approdo al cinema (dopo un primo tentativo nel 1989 con una piccola parte ne 'La cintura' di Giuliana Gamba, mediocre risposta italiana a '9 settimane e 1/2') con Silvio Soldini. In carriera Ivano Marescotti ha recitato in oltre 120 tra film, cortometraggi, serie tv e Fiction Rai e Mediaset.
L'attività cinematografica gli ha fruttato 6 nomination al Nastro d'Argento, che ha vinto nel 2004 per l'interpretazione nel cortometraggio 'Assicurazione sulla vita' di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani. Dal 1993 ha iniziato un approfondito lavoro di recupero del suo dialetto romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere alla sua maniera grandi come Dante ('Dante, un patàca' ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto ('Bagnacava'l, una contaminazione' tra il basso dialetto romagnolo e l'Orlando Furioso). Lascia una figlia, Iliade, nata nel 2003 e chiamata così, ha raccontato, per "compromesso" con la madre che è greca.