AGI - La notte dei Golden Globe si è chiusa con alcuni riconoscimenti importanti che, in prospettiva Oscar, assumono quasi valore di pre-incoronazione. Non è certo una novità, visto che da sempre questi premi, assegnati da una giuria di circa novanta giornalisti della Stampa estera iscritti all'Hfpa - Hollywood Foreign Press Association, assegnati a due mesi dagli Academy Award anticipano i più importanti premi del cinema (le nomination saranno comunicate il 24 gennaio mentre la cerimonia di consegna è il 12 marzo).
Quest'anno però la strada sembra ancor più netta e la vittoria di 'The Fabelmans' di Steven Spielberg come miglior film drammatico e miglior regia lascia pochi margini d'incertezza. Non perché questa pellicola autobiografica del grande cineasta sia un capolavoro, ma perché non ci sono avversari davvero competitivi. In grado, cioè, di battere Spielberg e il suo messaggio d'amore al cinema.
'The Fabelmans', infatti, rispetta tutti i canoni del film che 'deve' vincere l'Oscar: è di un acclamato regista amatissimo a Hollywood, è girato benissimo, è recitato benissimo e, cosa più importante, parla di cinema. Ai Golden Globe - e più ancora agli Oscar - votano persone molto legate al cinema che provano indubbio piacere nel veder parlare del loro lavoro.
Ai Golden Globe votano i critici, mentre agli Oscar sono addirittura gli addetti ai lavori e i tecnici (2.600 membri dell'Academy) a decidere chi vince in determinate categorie. E il film di Spielberg sotto questo punto di vista è perfetto: racconta la storia di un ragazzo innamorato di cinema che scopre questo mondo e inizia a girare film in maniera artigianale. Una passione che lo porterà a cercare lavoro negli Studios hollywoodiani. Una meraviglia per chi fa e chi vive di cinema (e vota i candidati ai premi).
Per non dire poi del suo capolavoro: la scena finale (niente spoiler) che strizza l'occhio all'Oscar in maniera clamorosa affidando a uno dei protagonisti assoluti della settima arte una lezione di cinema, scena accolta alla Festa di Roma da un applauso caloroso del pubblico (costituito in gran parte da critici, appassionati e cinefili).
Dai Golden Globe, che dividono i film in due categorie - drammatici e commedie - esce anche il nome del possibile avversario agli Academy Award: 'Gli Spiriti dell'isola' di Martin McDonagh trionfatore nella categoria del film commedia/musical. Questo binomio film drammatico-film commedia è anche l'indicatore su cui orientarsi per capire chi si giocherà l'Oscar per le migliori interpretazioni. I migliori attori tra i film sono Austin Butler per 'Elvis', Cate Blanchett per 'Tar' tra le pellicole drammatiche e Colin Farrell per 'Gli Spiriti dell'Isola' e Michelle Yeoh per 'Everything Everywhere All at Once' tra musical/commedie.
Per i non protagonisti, invece, il discorso è diverso: i vincitori sono anche i favoriti all'Oscar, a partire da Angela Bassett che, vincendo il premio per 'Black Panther: Wakanda Forever', conquista il primo Golden Globe per il Marvel Cinematic Universe. Tra gli uomini, invece, il miglior attore non protagonista è l'americano di origine vietnamita Ke Yuy Quan per 'Everything all at Once'.
Altri premi che preludono all'Oscar consegnati nella notte dei Golden Globe sono: miglior sceneggiatura a Martin McDonagh per 'Gli Spiriti dell'Isola'; miglior film non in lingua inglese a 'Argentina 1985'; miglior colonna sonora a Justin Hurwitz per 'Babylon'; miglior canzone: Naatu Naatuper film 'RRR'. Miglior film d'animazione, infine, 'Pinocchio' di Guillermo del Toro per Netflix.
Dando per scontato che 'Avatar: La via dell'acqua' farà incetta di premi tecnici e per effetti speciali, sembra difficile che alla riffa dell'Oscar possano uscire nomi alternativi a quelli dei Golden Globe.