AGI - I Manetti bros. ci roprovano. Dopo il buon successo della prima pellicola sul Re del terrore dei fumetti, tornano dal 17 novembre in oltre 400 sale con 'Diabolik - Ginko all'attacco' con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci e Alessio Lapice.
"Un nuovo film e non un sequel - spiega Antonio Manetti durante la conferenza stampa romana - è un personaggio universale come 007 e ci siamo approcciati a questo progetto con l'idea di raccontare un'altra storia di Diabolik e fare un altro film".
Un piano apparentemente perfetto per Diabolik ed Eva Kant. Ma non sanno che dietro questo colpo si nasconde una trappola dell'astuto ispettore Ginko, che mette a dura prova il loro legame. Tradita dal Re del terrore, Eva decide di vendicarsi, proponendo all'ispettore di collaborare alla cattura di Diabolik. Una decisione difficile per Ginko che deve anche affrontare l'arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg.
Questa in poche righe la storia dedicata al protagonista del fumetto creato a metà degli anni '60 dalle sorelle Giussani, girato insieme a un terzo film che uscirà l'anno prossimo per quella che sarà la trilogia di Diabolik dei Manetti bros..
In questo secondo capitolo i fratelloni romani confermano l'intuizione narrativa del primo film, anzi la evidenziano ulteriormente: ritmi, colori, recitazione, battute anni '70. E anche la pubblicità, quella che 'denunciaì Nanni Moretti in 'Ecce bombò dando del 'paraculo' a Nino Manfredi e facendo la stessa cosa che faceva lui con un pacchetto di sigarette.
Qui Eva Kant e Diabolik brindano con la più nota marca di bitter rosso. Un'idea brillante: se James Bond ordina "un Martini agitato non mescolato", Diabolik sorseggia in compagnia dell'amata un Campari con ghiaccio e una fetta di limone. Diventerà un classico? Vedremo.
Intanto il Re del terrore torna con un nuovo volto. Niente maschera, però, ma semplicemente nuovo attore. Esce Luca Marinelli ed entra Giacomo Gianniotti, romano di nascita ma canadese di nazionalità, molto famoso all'estero (per il ruolo del Dr. Andrew DeLuca nella serie televisiva 'Grey's Anatomy') e praticamente al debutto in Italia (se si esclude una particina a 10 anni nel film 'La bomba' di Giulio Base).
"Volevo inserire l'aspetto del romanticismo in Diabolik. Lui vive per fare i grandi colpi, ma se non hai con chi condividerli è una vita vuota - spiega durante l'incontro romano - in definitiva questo film racconta una storia d'amore, quello tra Eva e Diabolik".
Eva Kant e Diabolik sono come Sandra e Raimondo
"Diabolik ed Eva Kant che fanno tutti questi colpi, in Jaguard, belli, spericolati, mondani, poi dentro casa sono Sandra e Raimondo: hanno battibecchi tipici di marito e moglie. La grande metafora dell'amore di queste due persone che all'esterno devono indossare la maschera ma dentro casa possono mostrare il loro vero volto. Che poi Eva debba sempre salvare Diabolik è cosa nota: lo hanno scritto le sorelle Giussani, non dipende da me", dice Miriam Leone.
Se il primo film della serie vedeva protagonista assoluta Eva Kant, interpretata da Miriam Leone e incredibilmente somigliante al personaggio del fumetto, stavolta la scena principale se la prende l'ispettore Ginko interpretato da Valerio Mastandrea. "Un personaggio che per la prima volta vacilla e mette in campo una sua fragilità causata dall'amore - spiega l'attore - la grossa novità è che c'è un Ginko determinato più che mai e sempre con la sua ossessione, ma stavolta c'è lei che lo libera dalla sua solitudine".
La donna in questione è la duchessa Altea: i due si amano ma non possono mostrarsi in pubblico perchè lo scandalo sarebbe enorme, una nobile con un semplice poliziotto. Uno scandalo che negli anni '60 e '70 sarebbe stato clamoroso. "Il film è basato sull'albo numero 16 di Diabolik e non abbiamo fatto molti cambiamenti - spiega Marco Manetti - anche se la differenza principale è che nel fumetto non c'era Altea. Mancava l'amore per raccontare Ginko a 360 gradi. Il personaggio di Altea in realtà è uno dei quattro protagonisti della serie di fumetti, ma non c'era nel numero 16 e l'abbiamo inserita noi".
Una scelta importante per far crescere il livello del racconto, con elementi che danno maggiori informazioni sullo spessore psicologico dei protagonisti. Un tema affrontato anche da Antonio Manetti che spiega: "Nel primo film Diabolik impara ad amare: è un essere glaciale, disumano, che incontra Eva. Quello mostrato ora, invece, è un Diabolik che prova dei sentimenti e con la sua Eva si contrappone alla coppia Ginko-Altea che si amano ma non possono esprimerlo in pubblico".
Per il ruolo di Altea i Manetti hanno chiamato dalla Francia Monica Bellucci. "Per questa duchessa i registi hanno pensato di creare un accento dell'Est - racconta l'attrice - è una nobildonna che vive un amore passionale con Ginko, che è una porta chiusa di cui lei ha le chiavi".
Bellucci racconta di aver imparato a leggere "sui fumetti ed è un sogno che è diventato realtà recitare in questo film". Inoltre, aggiunge, questo è un "film meraviglioso che esce dall'ordinario perché ha ritmi diversi rispetto a quelli dei film d'azione, con personaggi ben disegnati: donne che escono dall'ordinario con Eva Kant meravigliosa e maschi così eroici".