AGI - Tailleur blu elettrico e capelli rossi fluenti. Jessica Chastain, protagonista de ‘Gli occhi di Tammy Faye’, si presenta così all’incontro con la stampa – in sala Petrassi all’Auditorium - subito dopo la proiezione del film che ha aperto la 16esima edizione della Festa del cinema di Roma.
E' la storia vera di una coppia – Tammy e il marito Jim Bakker interpretato da Andrew Garfield – di telepredicatori evangelici, molto noti nell’America degli anni 70 e 80; il racconto della parabola che li ha visti passare dalla povertà delle origini alla gloria e al successo fino allo scandalo finanziario che li travolse, fatto di donazioni e irregolarità fiscali. Il crollo di un impero costruito in tanti anni.
L’opera, firmata da Michael Showalter, si concentra sulla storia vista, per l’appunto, dagli occhi di Tammy Faye, interpretata magistralmente dalla statunitense Jessica Chastain – due volte candidata all’Oscar, vincitrice del Golden Globe come migliore attrice nel film drammatico 'Zero Dark Thirty' e volto noto per una serie di film, da The help a Interstellar, oltre che per la serie 'Scene da un matrimonio' ancora in onda su Sky. Occhi che nel film sono sempre carichi di mascara in un volto quasi caricaturale per il trucco eccessivo e il contorno di capelli voluminosi, occhi che l’hanno resa famosa.
Nell’incontro con la stampa, invece, l’attrice ha un trucco sobrio, decisamente minimal. Il tema è quello delle contraddizioni insite nel fanatismo religioso. L’attrice ha raccontato cosa ha amato e odiato insieme nel personaggio interpretato: "Non giudico Tammy Faye, proprio no, non sono un giudice. Ho provato amore e odio nell’interpretarla, era aperta, vulnerabile ed esposta. Non è stato semplice interpretarla perché è un personaggio che non ha limiti con la sua capacità di aprirsi così tanto agli altri e di connettersi attraverso la parola di Dio”.
L’attrice ha spiegato di non voler ridicolizzare la religione ma di voler raccontare la storia dal punto di vista della donna che non sapeva delle truffe portate avanti dal marito Jim. Truffe finanziarie ma anche una dubbia condotta sessuale, mai ammessa esplicitamente dall’uomo. E anche questa è una tematica del film: Tammy, ignara degli orientamenti del marito, aveva sempre predicato l’amore verso tutti, quindi anche verso gli omosessuali o chiunque non rientrasse nelle categorie considerate ‘normali’ a quei tempi dalla Chiesa.
In ogni caso, l’obiettivo della Chastain – che del film è anche produttrice - era quella di restituire un po’ di verità sul ruolo avuto dalla donna in quegli anni di successo al fianco del marito, considerato che dopo il crollo del loro impero, la coppia finì nell’occhio delle critiche mediatiche, e lei in particolare venne ridicolizzata proprio per il suo aspetto così appariscente se non decisamente kitsch.
L'attrice ha raccontato di aver incontrato i figli della coppia: “Ho chiamato i figli. Ero nervosa. Ma era importante parlarci. Sono bambini cresciuti senza privacy, in tv. La figlia s’è vista cancellare il contratto discografico per lo scandalo dei genitori, il figlio ha creato la sua chiesa, è un predicatore. Ma quel cognome, Bakker, era per loro una cicatrice, un marchio. La mia intenzione non era replicare il cinismo con il quale erano stati trattati. Volevo sfidare le aspettative, non prendere in giro la religione. Si sono dovuti fidare piano piano di me e del film".
Nell’incontro con la stampa, anche Vincent D'Onofrio, l’attore che nel film interpreta il reverendo evangelico ultraconservatore Jerry Falwell, che alla fine ingannandoli decretò la fine della loro parabola con l’arresto di Jim.
Un lungo applauso per il presidente Mattarella
Un lungo applauso ha accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appena entrato nella sala Sinopoli dell’Auditorium dove sarà trasmesso il film ‘Gli occhi di Tammy Faye’. Un lungo applauso e qualcuno nel pubblico che ha urlato ‘Chiudete Forza Nuova’.
Il capo dello Stato appena è arrivato ha salutato gli attori del film, Jessica Chastain e Vincent D’Onofrio, oltre alla produttrice, seduti tra il pubblico nella stessa fila di poltrone dove ha preso posto Mattarella. Il direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, Antonio Monda, dal palco ha ringraziato Mattarella e ha espresso l’augurio di poterlo riavere nelle prossime edizioni della rassegna.