AGI - Christopher Nolan ha un'idea fissa, quasi un'ossessione: il tempo. Nei suoi film è sempre il trascorrere del tempo il protagonista non dichiarato o il motivo ispiratore. Oppure il motore stesso del film. Lo è nel mondo senza tempo, onirico, di 'Inception'; lo è nella versione del trascorrere della vita nel Cosmo di 'Interstellar'; lo è addirittura in un film di guerra come 'Dunkirk' dove intreccia tre storie temporalmente sfalsate che si incontrano solo alla fine. E lo è anche - e soprattutto - nel suo ultimo attesissimo film, 'Tenet', in uscita domani in Italia in 600 copie distribuito da Warner Bros.
Una pellicola interpretata da John David Washington, Robert Pattinson e Kenneth Branagh, una spy story - così la definisce lo stesso regista - in cui il Protagonista (l'eroe, interpretato dal figlio di Denzel Washington, si fa chiamare proprio così) deve salvare il mondo da un attacco che viene dal futuro. Utilizzando schemi narrativi antichi come la macchina del tempo o i paradossi cari a Doc di 'Ritorno al futuro', uniti a elementi scientifici e fisici utilizzati con estrema disinvoltura come sempre nei suoi film ("La storia di ‘Tenet’ è fondata su una fisica credibile. Ho fatto leggere al fisico Kip Thorne la sceneggiatura e mi ha aiutato con alcuni concetti, e senza voler dare fondamenti scientifici, ci siamo basati semplicemente sulle leggi attuali della scienza", ha detto il regista), Nolan spazia con la fantasia e, grazie all'ausilio di effetti speciali di alto livello, crea un mondo in cui parte delle persone viaggiano in una linea temporale e altre in direzione opposta (per questo Nolan sceglie una soluzione un po' ingenua: le fa andare all'indietro). Si assiste, quindi, a scene miste in cui le due direzioni temporali coesistono sullo schermo.
"Si potrebbe invertire il fusso del tempo"
"Ogni legge della fisica è simmetrica – spiega ancora Nolan, volendo dare peso specifico scientifico alla sua sceneggiatura - può andare avanti o indietro nel tempo rimanendo sempre la stessa, tranne l'entropia: in teoria, se si potesse invertire il flusso dell’entropia di un oggetto, si potrebbe invertire il flusso del tempo di quell’oggetto stesso".
Il quadrato magico di Sator
Per mischiare un po' le carte e dare una sorta di guida per lo spettatore, Nolan gioca anche col celebre quadrato magico di Sator. Si tratta di un graffito scoperto nel 1936 dallo studioso italiano Pompeo Della Corte su una colonna della Grande Palestra a Pompei, non distante dall'Anfiteatro: il quadrato è formato da 5 parole - sator, arepo, tenet, opera, rotas - che hanno una caratteristica, non importa da che punto si leggano, se da destra verso sinistra o viceversa, dall'alto verso il basso e al contrario: il risultato sarà sempre e comunque lo stesso a prescindere da ogni giustapposizione possibile. Questo rende l'intera composizione perfettamente palindroma. Un messaggio - il tempo che può scorrere identico avanti e indietro - che il regista vuole dare, scegliendo 'Tenet' come titolo e dando al cattivo di turno, interpretato da Kenneth Branagh, il nome di Andrei Sator.
Un pezzo d'Italia nel film
Nel film c'è anche un po' d'Italia. Le riprese principali di 'Tenet' hanno portato Nolan e il suo team di produzione in sette Paesi diversi di tre distinti continenti: dagli Stati Uniti al Regno Unito, dall'Estonia nell'Europa orientale ai paesi scandinavi della Danimarca e la Norvegia, dall'India all'Italia appunto. Nel nostro Paese il 'palcoscenico' principale era un super yacht di lusso che si trovava sulle acque azzurre al largo della pittoresca Costiera Amalfitana, che ospitava Andrei Sator. Con una lunghezza di poco più di settantatre metri, lo yacht, chiamato 'Planet Nine', ha sei ponti e una piattaforma per elicottero. Sebbene le scene cruciali sullo yacht nel film siano ambientate nelle acque al largo del Vietnam, i realizzatori sapevano che non era possibile navigare sul 'Planet Nine' nel sud-est asiatico.
Così, la Costiera Amalfitana ha replicato il Vietnam. Ci sono alcune scogliere ed aree limitrofe che sono prive di architettura italiana ed è stato facile farle sembrare terra vietnamita: è stato sufficiente costruire un piccolo molo sulla spiaggia e ridisegnare alcuni pescherecci italiani per farli sembrare vietnamiti. Le riprese in Costiera Amalfitana sono avvenute anche nel comune di Ravello, incluso un ristorante dove il Protagonista ha il suo primo incontro con Sator.
Produttrice: dopo lockdown questo film aiuta
Domani per milioni di appassionati finisce l'attesa per l'ultimo film di Christopher Nolan e, come ha detto la produttrice Emma Thomas, "negli ultimi mesi abbiamo dovuto rinunciare ad altri modi di evasione e sono entusiasta che le persone possano tornare nuovamente a divertirsi. Questo film aiuta molto: ti afferra per la collottola e non ti lascia andare finché i titoli di coda non sono terminati".
Nolan: offro al pubblico una nuova esperienza
In quanto al regista, ha affermato che la sua speranza "è di dare agli spettatori un motivo per riavvicinarsi e rivivere il cinema d'azione, in particolare i film di spionaggio. Voglio offrire loro un modo diverso di vedere le cose, per far sì che provino quell’entusiasmo che io stesso da piccolo ho sperimentato quando guardavo quel genere di film - ha spiegato - stiamo cercando di offrire al pubblico una nuova esperienza che re-inietti quel senso dell'ignoto nelle sequenze d'azione dei film. Vogliamo davvero far vivere alle persone un’esperienza che non hanno mai fatto prima".