S averio Raimondo è il nuovo volto della Stand-Up Comedy italiana, una vera e propria forma d’arte tanto antica, perché le origini, della satira ovviamente, risalgono alla nobile e antica Grecia, quanto nuova dato che in Italia, soprattutto grazie a Netflix, sta vivendo una nuova e felice stagione.
E a dieci anni esatti dal suo esordio microfono in mano, Raimondo su Netflix ci sbarca con il suo spettacolo “Il Satiro Parlante”, che verrà così visto in 190 paesi del mondo. 35 anni per il feroce monologhista romano, ciò vuol dire che mentre in Italia la generazione dei Grillo, Benigni e Luttazzi si andava piano piano spegnendo con la rivoluzione culturale imposta dalla tv dei reality, lui si formava “Negli Usa c'erano il Daily Show con Jon Stewart, Stephen Colbert con il suo Colbert Report, e una nuova ondata di stand up comedian fra cui sarebbero emersi poi nomi come Louis C.K. e Amy Schumer. Bastava guardare fuori dai confini nazionali per essere molto ispirati e avere l'imbarazzo dei modelli”.
La satira vista non soltanto come un modo come un altro di intrattenere il pubblico, che non limita i propri confini alla barzelletta che strappa una facile risata; anzi “Per me la satira è scivolare su un preservativo usato: fa ridere come su una buccia di banana, ma fa più schifo. Ecco, a questo serve la satira: a ridere dove c'è schifo. I limiti sono dati dalla bravura del comico nel far ridere anche su certi argomenti e nella disponibilità da parte del pubblico nel riderne; non esistono limiti a priori”.
Un limite che non dovrebbe esistere ma che in Italia ha sempre comunque fatto molto discutere, fino a ieri, ed è proprio Saverio Raimondo, di nuovo, il protagonista del dibattito, in molti infatti non hanno apprezzato una battuta su Rita Pavone durante il suo monologo a Le parole della settimana, lo show condotto dal giornalista Massimo Gramellini: “Io voglio spezzare una lancia in favore di Rita Pavone – ha detto Raimondo - perché guardatela, chi meglio di lei si intende di persone il cui aspetto mette a disagio perché sembra uscita da un film dell'orrore”.
Ma la satira deve essere sempre in qualche modo "disturbante", ci sono ancora comici "disturbanti" in Italia? E tu ti poni il "disturbo" come obiettivo quando hai il microfono in mano? “La satira è controversa per definizione, quindi è inevitabile che possa recare disturbo. Personalmente però non cerco mai la provocazione fine a sé stessa, né mi pongo il problema se quello che io dica dia fastidio oppure no: io so di non voler offendere nessuno né quello che dico è offensivo, pertanto se qualcuno si offende è un problema suo e non mio”.
Ma chissà se l’Italia è pronta a riabbracciare la Stand Up Comedy all’americana, quella feroce, spesso azzardata e provocatoria oltre ogni limite. E nessuno può misurarne la temperatura meglio di Saverio Raimondo.
In che condizioni è la stand-up comedy in Italia? E perchè da noi non si è creata quella tradizione che in altri paesi è già così fortemente consolidata e richiesta dal grande pubblico? "La stand up comedy è ormai una realtà anche in Italia; l'approdo su Netflix lo conferma. La stand up comedy è l'unica vera novità nella scena comica nazionale da vent'anni a questa parte; e c'è un grande fermento. Ha tardato ad arrivare perché antitetica alla nostra tradizione comica fatta di maschere e poca scrittura, ma ora grazie a Internet comincia ad essere un immaginario condiviso anche qui".
Proviamo noi ad essere “disturbanti” con una domanda: sarai un volto di Netflix, probabilmente la piattaforma che più di tutte sta rilanciando la stand-up comedy in Italia, tu lo vedi un pò come un piano B? Come un luogo dove finisce tutto ciò che il perbenismo della tv generalista non permette di mandare in onda per il largo pubblico? "Semmai il piano A; oggi è la generalista ad essere il piano B, perché è fuori dal mondo a causa della sua ridicola linea editoriale che persegue il minimo comun denominatore in cerca di un chimerico largo pubblico che, specie davanti la tv tradizionale, non esiste più e va estinguendosi giorno dopo giorno. Personalmente, comunque, sono per fare piani sia i A, che B che C: mi piace differenziare e diversificarmi".
E la fantasia di certo non manca, così dopo aver girato in lungo e in largo l’Italia con i suoi monologhi in un tour che pare ancora lontano dal concludersi, è già pronto per il futuro: “Nell'immediato, sto lavorando alla nuova stagione di CCN, il mio late night show su Comedy Central, che vedrà la luce a maggio: una stagione ancora più satirica delle precedenti; e sono in giro con il mio nuovo materiale di stand up comedy. Per il futuro, ho un mucchio di idee: ho ancora molta voglia di sperimentare e sperimentarmi su mezzi diversi. Spero solo di trovare editori svegli come me!”.