A l festival di Berlino è l'ora dell'unico film italiano nella competizione principale, 'La paranza dei bambini' di Claudio Giovannesi, film tratto dal romanzo omonimo di Roberto Saviano. Un film che, come spiega il regista in conferenza stampa, "si muove sul binomio gioco e guerra". Scritto dallo stesso Giovannesi insieme a Saviano e a Maurizio Braucci, questo film racconta la vicenda di un gruppo di adolescenti del rione Sanità di Napoli che si trovano a occupare un vuoto di potere nella malavita locale. Si tratta di ragazzini che nel gergo criminale sono definiti 'paranza', come quei pescetti che vengono catturati dalle reti a strascico: se sono fortunati sopravvivono alcuni anni, fanno tanti soldi e poi finiscono uccisi.
"Si tratta di una storia ispirata a fatti veri - racconta Saviano - gruppi di ragazzi che hanno occupato un vuoto di potere, fatto unico nella storia della camorra. Il film sceglie una particolare prospettiva, quella dell'emozione. Le paranze ci sono in tutti i Paesi, dall'Europa al Sudamerica - prosegue - si ricomincia a morire come nel Medioevo, giovanissimi. C'è poi il tema della felicità, ma chi entra nelle paranze non può pensare di essere felice".
Il fenomeno sociale raccontato dal film è sintetizzato cosi' da Roberto Saviano: "Le madri, i padri sono mantenuti dai figli, la famiglia perde autorevolezza agli occhi del ragazzino. Se non hai soldi non conti niente. E il figlio criminale diventa anche agli occhi del genitore qualcuno di rispettabile perché va in piazza per fare qualcosa. Il denaro diventa tutto e la pistola diventa la loro lampada di Aladino". La pellicola di Giovannesi, che si avvale della magnifica fotografia di Daniele Ciprì, non indulge mai nella violenza, pur trattando di un ambiente violentissimo come quello della camorra.
"Napoli è uno specchio del mondo"
Giovannesi porta nel film quello che mancava nel libro, l'approccio emotivo. "Questo mi sembrava il tassello che alla mia analisi andava aggiunto, necessariamente - spiega ancora Saviano - un approccio emotivo che mostrasse come, prima di essere criminali, i paranzini siano ragazzi che, in conseguenza della loro scelta criminale, hanno smesso di essere adolescenti e bambini per diventare qualcos'altro". Il lavoro fatto per portare al cinema il libro, continua lo scrittore, "ha avuto come obiettivo portare attenzione non solo sulle dinamiche criminali, ma anche e soprattutto sul complesso universo della criminalità giovanile. E Napoli è uno specchio del mondo, funge da laboratorio a cielo aperto, da ferita, una ferita attraverso cui guardare per capire ciò che sta accadendo, in questo preciso istante, agli adolescenti nelle periferie di Berlino, di Parigi, di Londra, di Johannesburg, di New York, di Città del Messico".
'La paranza dei bambini', interpretato da Francesco Di Napoli, Ar Tem, Viviana Aprea e la partecipazione di Renato Carpentieri, arriva in sala in Italia da oggi distribuito da Vision Distribution.