T utto è pronto a Cannes per l’appuntamento più mondano dell’anno: il festival del cinema. Molte le novità di questa 71esima edizione, in corso dall’8 al 19 maggio, che si presenta con qualche festa in meno e qualche dibattito in più. E due registi italiani a darsi battaglia: Matteo Garrone e Alice Rohrwacher.
Il primo senza Weinstein
Soprattutto sulla Croisette ‘sfilerà’ un convitato di pietra: il produttore americano Harvey Weinstein, fino allo scorso anno presenza fissa del festival e ora impegnato in battaglie legali per difendersi dalle numerosissime accuse di molestie sessuali avanzate da decine e decine di attrici. Ed è anche per questo, sostiene Vanity Fair, che Cate Blanchett siede quest’anno sulla poltrona di presidente di giuria. “Come prima mossa, in risposta al clima creatosi dopo lo scoppio degli scandali sessuali a Hollywood e non solo, Thierry Frémaux, direttore del festival, ha deciso di dare alle donne più spazio del solito, per esempio affidando la presidenza della giuria a Cate Blanchett”.
La presidente “impegnata”
A 48 anni, con due premi Oscar, tre Golden Globe e una Coppa Volpi, l’australiana Cate Blanchett occuperà la sedia lasciata vuota da Pedro Almodovar, presidente dell'edizione 2017 che ha premiato con la Palma d'oro il film “The Square” del regista svedese Ruben Ostlund. Sarà la dodicesima donna a guidare la giuria, quattro anni dopo la regista neozelandese Jane Campion. "Sono venuta a Cannes come attrice, come produttrice, per partecipare a serate di gara. Ma mai per godere della cornucopia di film che è questo grande festival", ha dichiarato Blanchett nel commentare la sua nomina.
Per l'organizzazione, ricorda Repubblica, si è voluta premiare un'artista "impegnata" ma anche un "talento raro, unico", hanno dichiarato Pierre Lescure, presidente del Festival di Cannes, e Thierry Frémaux, delegato generale, rivendicando anche la forza della testimonianza dell'attrice nella bufera che sta travolgendo il mondo dello spettacolo, sulla scia del caso Weinstein. Cate Blanchett è infatti tra le promotrici della campagna Time's up per sostenere le vittime degli abusi.
Un dibattito per la parità di genere
Tra gli appuntamenti più attesi c’è l’incontro internazionale a cui parteciperà anche l’italiana Jasmine Trinca a rappresentare l’associazione Dissenso comune. “Dovrebbe portare a formare una federazione che avanzi proposte concrete comuni, come la creazione di un codice etico, l’estensione dei tempi per presentare le denunce per molestie e la richiesta avanzata già dalle francesi di raggiungere entro il 2020 un 50 e 50 nella parità di genere sui luoghi di lavoro”, ha detto l’attrice che, un anno fa, ha vinto proprio a Cannes il premio come miglior interprete della sezione “Un certain regard” per il film “Fortunata” di Sergio Castellitto.
I 10 migliori film in gara
Scandali e red carpet a parte, i protagonisti restano loro: i film. Ecco le 10 pellicole più attese, come riporta il Sole 24 Ore.
- The House That Jack Built di Lars von Trier – Sette anni dopo la sua espulsione per alcune battute filo-naziste, il danese Lars von Trier torna a Cannes con una nuova pellicola pronta come sempre a provocare e a far riflettere. Inserito fuori concorso e con protagonista Matt Dillon, il film segue le vicende di un serial killer che ha commesso omicidi per 12 anni. Von Trier l'ha definito il suo lavoro più “brutale di sempre” e siamo certi che sarà uno dei film di cui si parlerà maggiormente nei giorni del Festival francese.
- Dogman di Matteo Garrone – Insieme ad Alice Rohrwacher con “Lazzaro felice”, Matteo Garrone rappresenterà il cinema italiano nel concorso di Cannes. Il suo “Dogman” è uno dei titoli più attesi in assoluto del cartellone: liberamente ispirata alla storia del Canaro della Magliana, l'omicidio del criminale e pugile dilettante Giancarlo Ricci per mano di Pietro De Negri, detto appunto "er canaro", avvenuto a Roma nel 1988. "Lazzaro Felice" della Rohrwacher, invece, è la storia dell'amicizia tra il giovane contadino Lazzaro e il coetaneo Tancredi, che sarà messa alla prova da una serie di vicissitudini.
- Le livre d'image di Jean-Luc Godard – Quattro anni dopo essere stato premiato per “Addio al linguaggio”, Jean-Luc Godard (maestro del cinema francese classe 1930) si prepara nuovamente a stupire e a dividere la critica con la sua nuova opera, “Le livre d'image”. Sarà l'ennesimo lavoro sperimentale e coraggioso di uno degli autori che hanno fatto la storia della settima arte, provando costantemente a rivoluzionarne il linguaggio e le modalità espressive.
- Under the Silver Lake di David Robert Mitchell – Potrebbe essere la sorpresa del concorso di Cannes l'opera terza di questo talentuosissimo regista americano che aveva stupito con “The Myth of the American Sleepover” e “It Follows”. La trama ruota attorno alla misteriosa scomparsa di una ragazza, vicina di casa del protagonista interpretato da Andrew Garfield. Ambientato a Los Angeles, il film sembra rifarsi ad atmosfere che guardano al cinema di David Lynch e la curiosità è davvero altissima.
- Solo: A Star Wars Story di Ron Howard – Spin-off della saga di “Star Wars”, incentrato sul personaggio di Han Solo da giovane, il film di Ron Howard verrà presentato fuori concorso e i tanti fan del franchise non possono che esultare di fronte al suo inserimento nel cartellone di Cannes. Nei panni del protagonista c'è Alden Ehrenreich, ma il cast è ricco di volti noti e il divertimento ci auguriamo non mancherà.
- Burning di Lee Chang-dong – Tra i numerosi registi asiatici in concorso una menzione speciale va a Lee Chang-dong, grande autore sudcoreano tornato dietro la macchina da presa a otto anni di distanza dal delicato “Poetry”. Finalmente potremo tornare ad ammirare un suo film grazie a “Burning”, un dramma misterioso che si preannuncia come uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. Raramente Lee Chang-dong sbaglia un film.
- Everybody Knows di Asghar Farhadi – Il film d'apertura della kermesse è l'ultima fatica del grande autore iraniano, che ha firmato nella sua carriera pellicole splendide come “Una separazione” e “Il passato”. Questo lungometraggio, a metà tra il thriller e il melodramma, è il suo esordio in terra spagnola e vede protagonista una delle coppie più cool del momento: Javier Bardem e Penelope Cruz.
- Blackkklansman di Spike Lee – Piuttosto altalenante a livello qualitativo negli ultimi anni, Spike Lee potrebbe tornare a firmare una grande pellicola con “Blackkklansman”, film che incuriosisce fin dal titolo. È una crime story che tocca anche il Ku Klux Klan e che sarà probabilmente uno dei lungometraggi più impegnati e fortemente politici del concorso francese. Nel cast ci sono Adam Driver e John David Washington, il figlio di Denzel.
- Ash Is Purest White di Jia Zhang-ke – Non lasciano mai indifferenti i film del cinese Jia Zhang-ke, regista che ha vinto il Leone d'oro a Venezia nel 2006 con “Still Life”. Al centro di questa ultima pellicola che punta alla Palma d'oro c'è la storia d'amore tra una ballerina e un gangster, ambientata in una povera città industriale cinese. Per molti è uno dei titoli più attesi in assoluto del cartellone di Cannes.
- The Man Who Killed Don Quixote di Terry Gilliam – Dopo un'infinita serie di disavventure e anni di lavorazione (il documentario del 2002 “Lost in La Mancha!” racconta bene tutti i disastri avvenuti sul set), Terry Gilliam finalmente ce l'ha fatta: il suo “Don Quixote” è stato portato a termine e verrà mostrato a Cannes come film di chiusura della kermesse. Protagonisti Jonathan Pryce e Adam Driver.