L ’evoluzione del potere nelle sue diverse forme, i tanti volti del Giappone contemporaneo, le guerre in Medio Oriente raccontate in prima persona, i 100 anni di John Fitzgerald Kennedy. La forza e la vita del ballerino più famoso al mondo, Sergei Polunin, la nascita della casa discografica Apple Corps dei Beatles, la celebre band heavy metal giapponese X Japan e il suo frontman Yoshiki, la lenta ripresa di Kobanê attraverso la voce di una radio. E poi la Germania e le sue recenti elezioni con il racconto di Jörg Meuthen del partito nazionalista Alternativa per la Germania, il raduno mondiale di Wikipedia in Italia, la questione migranti in Italia.
Sono solo alcune delle realtà raccontate negli 82 documentari protagonisti della 58/esima edizione del Festival dei Popoli, lo storico festival internazionale del documentario che si terrà dal 10 al 17 ottobre a Firenze. La storica manifestazione - presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alberto Lastrucci - si propone di presentare il meglio del cinema documentario internazionale. Il programma, oltre al Concorso Internazionale (21 titoli tra corti, medi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (6 i titoli), dedicato alla più recente produzione italiana con film in prima mondiale, prevede una retrospettiva dedicata al maestro giapponese Kazuhiro Soda e una rassegna tematica dedicata all’evoluzione del potere dal titolo “Effetto domino. Sogni e incubi del potere contemporaneo”.
Si parte con Dancer, storia di un prodigio della danza
Sarà l’anteprima italiana di Dancer, il documentario di Steven Cantor che immortala la vita e l’arte dell’enfant terrible della danza Sergei Polunin, definito dal New York Times “il ballerino più dotato della sua generazione”, ad aprire il festival. La pellicola, che sarà successivamente distribuita nelle sale cinematografiche da Wanted, segue, attraverso interviste e filmati d’archivio, la straordinaria storia del prodigio della danza, divenuto, a soli 19 anni, il più giovane primo ballerino del Royal Ballet di Londra.
La vita, la carriera e il percorso di Gigi Lazzarato, attrice, modella e youtuber transgender di enorme popolarità, dall’infanzia come Gregory Lazzarato al coming out di fronte a un’audience di milioni di persone, sono invece narrati nella pellicola che concluderà la manifestazione: This is Everything: Gigi Gorgeous, firmato dalla due volte vincitrice di Oscar Barbara Kopple.
Tra gli eventi speciali troviamo poi Postcards from the verge di Sebastian Mez, un viaggio tra le macerie delle guerre in Medio Oriente che parte da Israele; Radio Kobani di Reber Dosky, sulla lenta ripresa di Kobanê attraverso la voce di una radio di una giovane giornalista curda. E poi, in collaborazione con l'Istituto Francese di Firenze, i ritratti umani nel viaggio antropologico di Visages, Villages di Agnès Varda e JR, lei, autentica leggenda della Nouvelle Vague, oggi ottantottenne, fa squadra con il trentatreenne JR, street artist autore di giganteschi graffiti urbani. E ancora, l'esplorazione della fenomenologia musicale degli X Japan in We are X di Stephen Kijak sul passato e futuro della celebre band heavy metal giapponese e sul suo frontman, Yoshiki (presente al festival), diventato fenomeno di culto per le spettacolari esibizioni da vivo e che vanta oltre 30 milioni di dischi venduti.
In programma anche Dans le lit du Rhône di Melanie Pitteloud, dedicato al fiume Rodano, e il documentario Le Venerable W. di Barbet Schroeder, ambientato in Birmania e dedicato al “Venerabile Wirathu”, uno dei monaci buddisti più influenti e rispettati, che ha fomentato l'odio dei suoi seguaci nei confronti della comunità musulmana. Per gli amanti dei film d’epoca, nella ricorrenza dei 50 anni dalla Summer of Love, il leggendario concerto di Monterey 1967 immortalato da D. A. Pennebaker nel suo Monterey Pop.
Sogni e incubi del potere contemporaneo
La rassegna temartica prende in esame le più alte aspirazioni e le derive più pericolose assunte dal potere contemporaneo, focalizzandosi su tre aspetti cruciali: l'iconografia del leader, il rapporto del potere con il popolo; la creazione di un immaginario che produca consenso. Tra i titoli The Beatles, Hippies and Hells Angels di Ben Lewis, uno spaccato sugli anni d’oro dei Beatles e sulla loro Apple Corps, impresa passata alla storia come una delle più colorate, stravaganti e caotiche di sempre, un esperimento irripetibile di “capitalismo hippy”. E poi Death in the Terminal di Tali Shemesh e Asaf Sudri, il racconto teso, minuto per minuto, dell’attentato dell’8 ottobre 2015 alla stazione dei pullman di Beersheba e Meuthen’s Party di Marc Eberhardt, ritratto di Jörg Meuthen, professore di economia candidato al parlamento del Baden-Württemberg come capolista del partito di destra populista AfD.
All’interno della sezione 4 pellicole dedicate alla figura di John Fitzgerald Kennedy, realizzate da Robert Drew & Associates - il team di cineasti padri del cinema diretto. L'insieme dei quattro film - riproposti nel centenario della nascita di JFK - permettono di riflettere sulla sua iconografia e sul suo rapporto con i media: in Primary (1960) JFK, allora senatore, si fa strada nella politica concorrendo alle Primarie del Partito Democratico; Adventures on the New Frontier (1961) propone un inedito sguardo all’interno della sala ovale nei primi giorni di insediamento di Kennedy alla Casa Bianca; in Crisis: Behind a Presidential Commitment (1963), il presidente deve intervenire in Alabama per dirimere la questione razziale che innescherà i movimenti per i diritti civili. Infine Faces of November (1964), premiato al festival dei Cinema di Venezia del ’64, documenta i funerali di Stato del Presidente USA.
Il metodo della contemplazione: il cinema di Kazuhiro Soda
Il regista giapponese Kazuhiro Soda a Firenze viene omaggiato con una rassegna per la prima volta in Europa. Nato a Ashikaga nel 1970 Soda è autore di una filmografia di assoluto fascino e interesse, in gran parte inedita in Italia. La serie dei suoi “Observational Films” – che verrà integralmente presentata al Festival – compone uno straordinario ritratto sociale del Giappone contemporaneo, esplorandone il profilo autentico proprio in alcuni degli aspetti meno raccontati e rappresentati del paese, come il sistema politico “inquadrato” attraverso la finestra delle campagne elettorali, la condizione del paziente psichiatrico, il lavoro dei pescatori di ostriche nel Giappone post-Fukushima, la “nazione nascosta” dei disabili fisici e psichici. La sezione è realizzata in collaborazione con Life Beyond Tourism e Centro Congressi al Duomo. Il regista terrà una masterclass domenica 15 e lunedì 16 ottobre presso Zap in vicolo Santa Maria Maggiore.
I film italiani in concorso
Saranno sei i documentari italiani, tutti in anteprima mondiale.
- Aperti al pubblico di Silvia Bellotti, uno spaccato sulle battaglie quotidiane in scena all’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Napoli, ente incaricato della gestione dei 40.000 alloggi presenti in città e nella provincia
- Arca Hotel di Gabriele Licchelli e Santiago Raphael Priego vede protagonisti cinquanta migranti ospitati in Puglia, in un vecchio albergo degli anni ’80 in attesa che la commissione territoriale si esprima sul loro diritto a ricevere i documenti
- L’ultima Popstar di Claudio Casazza, Stefano Zoja e Carlo Prevosti segue i preparativi per l’arrivo di Papa Francesco a Monza il 25 marzo 2017, un incontro atteso da oltre un milione di persone
- Le allettanti promesse di Chiara Campara e Lorenzo Faggi, sul piccolo paese alpino di Ensino Lario, tra Italia e Svizzera, che nel 2016 ha visto sconvolgere i propri tranquilli ritmi quotidiano per un grande evento di portata mondiale: il raduno annuale dei volontari di Wikipedia.
- The Remnants di Paolo Barberi e Riccardo Russo, che esplora il paese più bombardato della storia, il Laos, in un viaggio nelle contraddizioni delle guerre di oggi, in cui i resti del conflitto - ovvero le bombe rimaste inesplose - costituiscono una persistente minaccia per un Paese in cerca di riscatto
- Via della Felicità di Martina di Tommaso racconta la storia di Elisa che dal suo quartiere-ghetto alla periferia di Bari decide di trasferirsi a Bonn, dove sua sorella e altri abitanti del quartiere hanno creato una piccola colonia, ma scoprirà presto che la nuova vita non è come se la immaginava.