Brindisi - Angela Carluccio, avvocato civilista, 43 anni, e' il nuovo sindaco di Brindisi. E' la prima donna a capo dell'amministrazione comunale della citta' e guidera', dopo un breve periodo commissariale, il capoluogo che fino al 6 febbraio scorso e' stato governato da un'amministrazione di centrosinistra con sindaco Mimmo Consales, giornalista, dimessosi a seguito di un provvedimento di custodia cautelare emesso dalla magistratura brindisina. Nel turno di ballottaggio - al quale ha partecipato il 41,46% degli aventi diritto - ha superato il candidato sindaco del centrosinistra, Nando Marino, imprenditore e presidente della societa' di basket di Lega A, dopo un lungo testa a testa, conclusosi praticamente intorno allo scrutinio della 70a sezione su 80 in cui e' distribuito l'elettorato brindisino. Alla fine la differenza tra i due contendenti e' stata di 656 preferenze, perche' alla Carluccio sono andati 14,798 voti (51,13%), mentre le preferenze per Marino sono state 14.142, con un considerevole numero di schede bianche (303) e nulle (1.578). Confrontando i dati tra il primo e secondo turno, invece, Carluccio ha visto aumentare il proprio consenso passando da 11.872 a 14.978 voti (+ 2.926), mentre Marino ha conosciuto un decremento di consensi, passando da 15.478 a 14.142 (- 1.332). Carluccio, che ha affrontato le elezioni dopo essersi sottoposta alle primarie di coalizione guida una maggioranza formata da cinque liste nelle quali si sono candidati (e diversi risultano eletti) quasi tutti gli ex consiglieri comunali del Pd nell'esperienza Consales e i due ex assessori di quel partito, tra cui Pasquale Luperti, raggiunto da un avviso di garanzia nel corso della campagna elettorale appena conclusa.
Secondo notizie ufficiose, la maggioranza della Carluccio sara' costituita da 5 consiglieri di Impegno sociale, compagine che appoggiava l'esperienza Consales, da 5 consiglieri dei Conservatori e Riformisti, che nella precedente amministrazione erano all'opposizione, da 4 consiglieri di "Noi centro", il movimento fondato da Massimo Ferrarese, che era in maggioranza fino a febbraio scorso, da 4 consiglieri dei "Democratici per Brindisi", che ha candidato, appunto, quasi tutti i consiglieri comunali uscenti del Pd, e da 2 consiglieri di "Brindisi prima di tutto". Va all'opposizione, invece, il centrosinistra che candidava a sindaco Nando Marino, con lui ci saranno due consiglieri del Pd che, commissariato da Michele Emiliano con la vicesegretaria regionale Sandra Antonica, ha visto espulsi tutti i tesserati (leggi gli ex amministratori) candidati in altre compagini, uno dell'Udc ed un consiglieri ciascuno per tre civiche che lo sostenevano. Ancora all'opposizione ci sara' il Movimento 5 stelle con due consiglieri, uno dei quali il candidato sindaco Stefano Alparone; la coalizione di sinistra "Brindisi smart" con due consiglieri, uno dei quali il candidato sindaco Riccardo Rossi, ed il centrodestra che aveva candidato sindaco Nicola Massari, il quale soltanto stara' in consiglio, non essendo riuscita la compagine di Forza Italia, per la prima volta nella sua storia, ad eleggere almeno un rappresentante. In attesa della proclamazione ufficiale dei risultati e delle analisi del voto piu' approfondite da parte delle singole compagini e delle coalizioni giova ricordare che uno dei leit-motiv della campagna elettorale e' stato indubbiamente quello che voleva il candidato del centrosinistra come "imposto da Emiliano" e quindi non poco impegno nella campagna elettorale e' stato profuso sul versante del rivendicare la "brindisinita'" delle scelte. Altro argomento su cui si e' sviluppata la polemica e' stato quello della "trasparenza e legalita'". Nel bel mezzo del turno di ballottaggio e' stata ricordata una condanna a quattro mesi per un reato contravvenzionale passata in giudicato e senza menzione nel casellario giudiziale per Marino con la Carluccio che ha tenuto mercoledi' scorso una conferenza stampa in cui presentava il notaio Michele Errico, gia' sindaco e presidente della Provincia e - ha detto piu' volte l'interessato - "tessera numero 1 del Pd" quale garante per la legalita' qualora fosse stata eletta sindaco. Di certo c'e' che la commissaria Antonica ha confermato che anche Errico risulta espulso dal Pd in virtu' dello stesso motivo che vede fuori gli altri ex consiglieri ed assessori del partito. (AGI)