AGI - La candidatura dell'Italia a ospitare, in Sardegna, l'Einstein Telescope è una grande occasione di sviluppo per il nostro Paese, segno del "legame fortissimo" tra scienza, società, impresa e crescita economica. Le eccellenze italiane in questo settore della ricerca devono però essere sostenute con maggiori investimenti pubblici, così da allinearci ad altri grandi Paesi europei come Francia e Germania. Lo ha dichiarato il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Marco Tavani, in un'intervista concessa all'Agi a margine della presentazione della mostra "Macchine del Tempo" al Palazzo delle Esposizioni.
Questa mostra è solo uno snodo dell'estesa operazione dell'Inaf per divulgare a un pubblico vasto le eccellenze italiane in questo settore della ricerca. Che bilancio si può tracciare di quanto fatto finora e cosa verrà fatto in futuro?
"L'astronomia esercita un grandissimo fascino sul grande pubblico, quindi dedichiamo energie e attenzione massime per la divulgazione fatta a tutti i livelli, dalle scuole materne fino alle persone più adulte che possono essere interessate non solo alle bellezze del cielo stellato ma anche alle scoperte scientifiche che vengono fatte mano a mano e all'avanzamento della conoscenza. Questo è un ruolo molto importante che la scienza di base deve svolgere; il nostro istituto - che è relativamente giovane perchè siamo nati nel 1999 - lo sta svolgendo al meglio e dedichiamo sempre più risorse a questo scopo".
Una mostra come questa può essere un'esperienza esportabile?
"Sì, adesso siamo a Roma, è la prima esperienza di mostra a questo livello, di questa scala. È impegnativo e abbiamo voluto iniziare nella capitale ma sicuramente la vogliamo itinerante, quindi speriamo di portarla altrove, chiaramente cambiando un pò l'ambientazione. Qua abbiamo spazi molto grandi ma siamo sicuri che anche in altre città ce ne siano di adatti all'esibizione".
Esistono anche iniziative specifiche per le scuole, considerando quanto è importante adesso portare le nuove generazioni verso gli studi scientifici, data l'emergenza in termini di competenze che il nostro Paese sta vivendo?
"Assolutamente sì, abbiamo un programma molto interessante che parte dalla scuola materna, domani (sabato 25 novembre, nda) è in programma un incontro con gli insegnanti delle scuole materne per prepararle. Abbiamo un laboratorio didattico estremamente bello, abbiamo l'esperienza di personale specializzato proprio per queste attività, abbiamo anche delle attività di inclusività molto importanti perchè siamo sempre molto attenti a queste istanze della società e cerchiamo di fare sempre meglio".
L'anno prossimo ci sono le elezioni europee. Quali dovranno essere le priorità della prossima commissione nel sostegno all'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e alle agenzie nazionali?
"Questo è un discorso chiaramente molto complesso. Voi sapete che l'Italia è tra i Paesi che rispetto a Francia e Germania dedica alla ricerca di base, in percentuale, cifre ancora abbastanza inadeguate. Nonostante questo noi facciamo moltissime attività. Io credo che l'Europa debba focalizzare i suoi sforzi ancora più di quanto non abbia fatto finora. Ci sono imprese che come Italia non possiamo fare da soli e dobbiamo portare avanti con altri partner europei e internazionali. Per esempio, stiamo costruendo il telescopio più grande del mondo in Cile: avrà un diametro di 39 metri, sarà il telescopio più straordinario mai costruito dagli esseri umani. Ovviamente non possiamo farlo da soli come Italia, dobbiamo farlo come Europa. L'Europa deve però essere meno legata da procedimenti, da norme a volte molto complesse, da lentezza di azione. Il satellite europeo viene pensato in tempi nella scala di 15-20 anni quando altri Paesi lo fanno molto più in fretta, quindi dobbiamo progredire in velocità e in efficienza e spero che si vada avanti sempre più".
A proposito di telescopi, l'Italia si è candidata a ospitare in Sardegna una struttura che aprirà nuovi orizzonti alla ricerca astronomica...
"Lo hanno chiamao Einstein Telescope anche se non è un telescopio ma un rilevatore di onde gravitazionali. È completamente diverso da un telescopio ma avrà bisogno dei migliori telescopi, per cui noi abbiamo adesso un programma con il governo, quindi con il ministero della Ricerca, e con gli enti pubblici e le università: una task force per preparare al meglio tecnicamente la proposta scientifica e poi l'attuazione, che porterà ovviamente un'occasione di sviluppo molto importante per la Sardegna. Il collegamento tra scienza, società, impresa e sviluppo economico è fortissimo, questo sarà sicuramente un progetto che porterà un grande beneficio all'Italia e alla Sardegna".