AGI - I decessi tra le persone senza fissa dimora in due grandi città della costa occidentale USA sono risultati maggiori da 10 a 100 volte di quelli attribuibili al caldo nella popolazione generale. E' quanto emerge da uno studio dalla Boston University School of Public Health (BUSPH), pubblicato sull'American Journal of Epidemiology. Per la natura della loro situazione abitativa, le persone senza fissa dimora (PEH) sono considerate una delle popolazioni più vulnerabili per quel che riguarda effetti sulla salute degli eventi meteorologici estremi.
Lo studio ha esaminato i tassi di mortalità in due contee degli Stati Uniti con clima caldo (la contea di Clark in Nevada, che comprende Las Vegas, e la contea di Los Angeles in California) e ha scoperto che il caldo giornaliero ha avuto un ruolo significativo nella mortalità tra i PEH.
Questa associazione è stata particolarmente evidente nella contea di Clark, dove quasi il 50 per cento dei decessi durante il periodo di studio è stato attribuibile a temperature giornaliere più elevate. Sebbene la contea di Los Angeles abbia osservato una percentuale inferiore di decessi attribuibili al caldo, pari al 5,2 percento, il caldo giornaliero sembrava contribuire a molti più decessi rispetto al freddo giornaliero in entrambe le contee. Lo studio è il primo a esaminare la mortalità attribuibile al caldo tra i PEH, fornendo preziose informazioni sulla salute pubblica mentre la costa occidentale si sta riprendendo da un'ondata di calore senza precedenti che ha provocato numerose allerte per il caldo in alcune parti di Los Angeles e Las Vegas, dove le temperature sono salite rispettivamente a 111 gradi e 104 gradi negli ultimi giorni.
Entrambe le città continuano inoltre a fare i conti con tassi di senzatetto persistentemente elevati che superano di gran lunga la media nazionale. Quantificare gli impatti del caldo estremo sui PEH può informare nuovi interventi e politiche che riducano i tassi di malattia e mortalità tra questa popolazione in gran parte senza riparo.
"Non è stata una sorpresa che il nostro team abbia trovato un'associazione tra calore e mortalità per le persone senza fissa dimora, ma l'entità è stata sbalorditiva", afferma il dottor Jonathan Jay , autore senior dello studio e corrispondente, professore associato di scienze della salute della comunità presso BUSPH. "Le nostre stime sono da 10 a 100 volte maggiori delle associazioni note tra calore giornaliero e mortalità per la popolazione generale di Los Angeles e Las Vegas, e questa scoperta evidenzia l'imperativo morale per i nostri sistemi di fare di più". Lo studio sostiene che le nuove scoperte dimostrano anche che l'esposizione al calore è un fattore importante che amplifica le grandi disuguaglianze sanitarie per i PEH e sottolineano la necessita' di concentrare la ricerca sul clima e sulla salute sulle popolazioni più emarginate.