AGI - Ci sarebbe una spiegazione precisa dietro il successo di film come Shutter Island, Espiazione e L’amore bugiardo – Gone Girl. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto e della Northeastern University hanno scoperto che la loro popolarità dipende dai colpi di scena.
Stando a quanto riportato sulla rivista Science Advances, i film, i programmi TV e i libri con più elementi distintivi nel tono, nei personaggi o nella trama hanno maggiori probabilità di ottenere valutazioni più elevate. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno condotto una serie di studi, utilizzando l’informatica in modo da analizzare il linguaggio di film, programmi TV e romanzi.
Il primo studio si è concentrato su 3.713 film trascritti e ha scoperto che quelli con il maggior numero di “capovolgimenti” (ad esempio la commedia romantica del 1999 “10 cose che odio di te”) hanno ricevuto punteggi più alti, equivalenti a un aumento di 1,4 stelle, rispetto a quelli con il minor numero di “capovolgimenti”. Altri film popolari con colpi di scena sono il thriller del 1995 “I soliti sospetti” e l’horror del 1999 “Il sesto senso”.
Un secondo studio ha esaminato 19.339 episodi di serie TV trascritti ed è giunto a una conclusione simile: quelli con il maggior numero di colpi di scena avevano l’equivalente di un aumento di 0,35 stelle nella valutazione. Tra questi potrebbero rientrare la serie televisiva di successo del 2004 Lost e la serie drammatica del 2005 Prison Break.
Il terzo studio ha valutato 8.663 romanzi in lingua inglese e ha scoperto che quelli con il numero più alto di “capovolgimenti” avevano il doppio dei download rispetto a quelli con il minor numero. “Mentre alcune storie ci catturano e ottengono un successo duraturo, altre ci annoiano e vengono universalmente stroncate”, spiegano i ricercatori. “I capovolgimenti narrativi, o punti di svolta in una narrazione, sono stati a lungo teorizzati come parte integrante del progresso delle narrazioni e della creazione di trame coinvolgenti. Questi punti di svolta – continuano – possono essere relativamente grandi o piccoli ma… rappresentano in modo cruciale eventi che spostano il corso della narrazione da positivo a negativo, o viceversa”. Come esempio i ricercatori fanno riferimento a Romeo e Giulietta, quando i due si innamorano perdutamente l’uno dell’altra durante un ballo in maschera, per poi scoprire che il loro amore è proibito dalle rispettive famiglie.
“Abbiamo scoperto che le storie con punti di svolta più frequenti e più drammatici hanno più successo”, sottolineano i ricercatori. “Le nostre scoperte gettano luce su questa antica forma d’arte e forniscono un approccio pratico per comprendere e prevedere l’impatto della narrazione”, concludono.