AGI - La Grande Barriera Corallina è in pericolo: il riscaldamento delle temperature marine e gli eventi di sbiancamento di massa dei coralli minacciano di distruggere la straordinaria ecologia, la biodiversità e la bellezza della più grande barriera corallina del mondo. Lo rivela una ricerca guidata da Benjamin Henley, Honorary Fellow dell’Università di Wollongong, UOW, e docente dell’Università di Melbourne, pubblicata su Nature. I risultati forniscono nuove prove dell’impatto che l’aumento delle temperature superficiali del mare hanno avuto e continueranno ad avere sul gioiello ecologico dell’Australia.
La ricerca ripercorre 400 anni di temperature estive della superficie del mare nel Mar dei Coralli. I risultati evidenziano come l’estremo calore oceanico recente che abbia portato allo sbiancamento di massa dei coralli sulla Grande Barriera Corallina. La scorsa settimana, il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha emesso la sua decisione finale sullo stato della Grande Barriera Corallina, rifiutando di inserire la barriera nell’elenco dei siti in pericolo.
Tuttavia, gli scienziati hanno ribattuto affermando che, sulla base delle loro nuove prove, la Grande Barriera Corallina è assolutamente in pericolo. Henley e la sua squadra hanno combinato le ricostruzioni della temperatura superficiale del mare con dati geochimici provenienti da carote di corallo precedentemente raccolte nella regione. Poi, hanno analizzato le simulazioni dei modelli climatici delle temperature della superficie del mare con e senza cambiamenti climatici, scoprendo che i cambiamenti climatici causati dall’uomo sono responsabili dell’aumento delle temperature nella regione.
I recenti eventi di sbiancamento di massa coincidono con cinque dei sei anni più caldi del nuovo record di 400 anni. Negli anni 2024, 2017 e 2020, il Mar dei Coralli ha raggiunto i massimi da 400 anni a questa parte, con il 2024 che è stato il più caldo del record con un ampio margine. I recenti eventi di calore del 2016, 2004 e 2022 sono stati i tre anni più caldi mai registrati. L’impatto sull’impareggiabile ecologia e biodiversità della Grande Barriera Corallina in sequenze ripetute di sbiancamento di massa dei coralli è devastante.
“Quando ho tracciato il dato del 2024, ho dovuto controllare tre volte i miei calcoli: era fuori scala, di gran lunga superiore al precedente record del 2017: non riuscivo quasi a crederci”, ha detto Henley. “Tragicamente, anche quest’anno si è verificato uno sbiancamento di massa dei coralli - ha dichiarato Henley -. In assenza di un’azione globale rapida, coordinata e ambiziosa per combattere i cambiamenti climatici, probabilmente assisteremo alla scomparsa di una delle meraviglie naturali più spettacolari della Terra”.
“Quando si mettono insieme tutte le prove che abbiamo, è l’inevitabilità degli impatti sulla barriera corallina, che avverrà nei prossimi anni, che mi colpisce davvero”, ha proseguito Henley. “Ritengo sia necessario intervenire con urgenza per evitare la devastazione di uno degli ecosistemi più importanti del mondo”, ha aggiunto Helen McGregor, dell’Environmental Futures dell’UOW, seconda autrice dello studio. “Le temperature oceaniche durante questi eventi di sbiancamento non hanno precedenti negli ultimi quattro secoli. La Grande barriera corallina rischia la catastrofe se non si interviene immediatamente sui cambiamenti climatici di origine antropica - ha avvertito McGregor -. Gli stessi coralli che hanno vissuto per centinaia di anni e che ci hanno fornito i dati per il nostro studio sono a loro volta seriamente minacciati".
“La nostra analisi dei modelli climatici conferma che l’influenza umana sul sistema climatico è responsabile del rapido riscaldamento degli ultimi decenni - ha evidenziato Henley, che ha intrapreso la maggior parte dello studio come ricercatore post-dottorato presso l’UOW, dove ora è socio onorario -. Senza un intervento urgente, la nostra iconica Grande Barriera Corallina è a rischio di sbiancamento quasi annuale a causa delle alte temperature oceaniche. Sono in gioco l’integrità ecologica fondamentale e l’eccezionale valore universale della barriera corallina".
"Abbiamo molte delle soluzioni chiave per fermare il cambiamento climatico; ciò di cui abbiamo bisogno è un cambio di passo nel livello di azione coordinata a livello nazionale e internazionale per passare a un livello netto zero - ha sottolineato Henley -. Non possiamo mai perdere la speranza: ogni frazione di grado di riscaldamento che eviteremo porterà a un futuro migliore per i sistemi umani e naturali del nostro pianeta. Speriamo che il nostro studio fornisca ai responsabili politici ulteriori prove per perseguire tagli più profondi alle emissioni di gas serra a livello internazionale”, ha concluso Henley.