AGI - Se nei giardini domestici si aggiungesse l’asclepias, una pianta erbacea perenne nativa del nord America, le farfalle monarca, scientificamente note come Danaus plexippus, potrebbero ripopolare alcune delle zone dove risultano estinte. Questa incoraggiante prospettiva emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Ecology and Evolution, condotto dagli scienziati del Geographic Information Systems presso il Keller Science Action Center del Field Museum.
Il team, guidato da Karen Klinger, ha monitorato le piante urbane di asclepias, l’unico cibo adatto ai bruchi delle farfalle monarca, per capire cosa renda questa specie adatta ai variopinti insetti. Stando a quanto emerge dall’indagine, persino i piccoli giardini cittadini urbani ospitavano i bruchi di monarca, indipendentemente dal fatto che fossero su un tetto, su un balcone o in uno spazio pubblico.
“Qualunque forma o dimensione di asclepias può essere un valido contributo per le farfalle monarca – afferma Klinger – questi insetti sono associati a uno dei modelli di migrazione più insoliti e impegnativi del regno animale. La popolazione orientale parte dal Messico e in primavera e in estate si sposta attraverso il Nord America. Gli esemplari in viaggio depongono le uova e le generazioni successive proseguono il tragitto”.
Visti i diversi passaggi di testimone, le farfalle hanno bisogno delle piante di asclepias per spostarsi dal Messico al Canada. “Attualmente – aggiunge Klinger – gli agricoltori del Midwest utilizzano dei pesticidi che uccidono l’asclepias, per cui gran parte dell’habitat delle monarca ha subito serie alterazioni”. “Nelle nostre indagini – commenta Aster Hasle, altra firma del documento – abbiamo scoperto che i residenti erano favorevoli a piantare l’asclepias per supportare le farfalle. Sulla base di questa disponibilità, abbiamo realizzato un progetto di citizen science, collaborando con oltre 400 volontari nella zona di Chicago per monitorare le piante”.
Dopo aver istruito i partecipanti sui parametri da considerare, gli scienziati hanno raccolto 5.905 osservazioni di attività di monarca su 810 macchie di asclepias. “Siamo rimasti davvero sorpresi da quanto facilmente è possibile trovare bruchi su queste specie – riportano gli autori – un partecipante aveva una fiorera sul tetto del proprio condominio: in una foglia sono stati osservati cinque grandi bruchi. Abbiamo scoperto inoltre che le piante più anziane erano più adatte alla proliferazione delle monarca”.
“Ovviamente un giardino di grandi dimensioni rappresenta il modo più semplice per contribuire alla sopravvivenza di questi insetti – conclude Klinger – ma in realtà ogni piccolo aiuto è utile. Le monarca sono indicative della salute generale degli ecosistemi in cui vivono, e, dato che si spostano dal Messico al Canada, sono rappresentative di un’area molto vasta. È importante perciò, garantire che queste farfalle possano prosperare in futuro, e possiamo contribuire alla loro sopravvivenza semplicemente scegliendo accuratamente le specie da piantare sul balcone”.