AGI - La stagione estiva dello scorso anno è stata associata al maggior numero di giorni caratterizzati da temperature sopra la media, e può essere considerata la più calda degli ultimi duemila anni. A ribadirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, in Germania. Il team, guidato da Jan Esper, ha esaminato un insieme di dati osservativi e ricostruzioni basate su modelli per analizzare le temperature dell’aria superficiale degli ultimi duemila anni.
Il gruppo di ricerca ha considerato i periodi compresi tra giugno e agosto nelle regioni extra-tropicali dell’emisfero settentrionale, un’area che comprende anche l’Europa. Per valutare le tendenze degli ultimi due millenni, gli studiosi hanno utilizzato una ricostruzione dell’insieme comunitario delle temperature estive raccolte nelle zone extratropicali dell’emisfero settentrionale.
Combinando poi le misurazioni di migliaia di stazioni meteorologiche, gli autori hanno scoperto che le temperature del terreno in questa sezione dell’emisfero settentrionale erano di 2,07 °C più alte nell’estate del 2023 rispetto alle medie strumentali registrate tra il 1850 e il 1900 d.C. Sebbene i dati non possano essere estesi a livello globale, precisano gli esperti, questi risultati dimostrano la natura senza precedenti del riscaldamento attuale e sottolineano la necessità di un’azione urgente volta a ridurre le emissioni di carbonio, per mitigare l’effetto dei cambiamenti climatici.