AGI - Il tempo in cui le persone sono state esposte alle ondate di caldo è aumentato del 97%, passando da 650 milioni di giorni per persona nel periodo dal 2000 al 2009, a 1,28 miliardi di giorni per persona tra il 2012 e il 2021. Lo rivela uno studio frutto della collaborazione interdisciplinare tra 69 ricercatori, che hanno seguito gli sviluppi del clima utilizzando più di 40 indicatori, che abbracciano 42 dipartimenti del mondo accademico e delle Nazioni Unite. Il rapporto è il secondo indicatore del Lancet Countdown, che segue le tendenze della salute e del cambiamento climatico in Europa. “Si stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nella maggior parte dell’Europa”, ha detto Maria Nilsson, presidente di Lancet Countdown in Europa e membro del gruppo direttivo globale di Lancet Countdown, presso il Dipartimento di Epidemiologia e Salute Globale dell’Università di Washington.
“Il rischio è particolarmente elevato per gli anziani e le persone che soffrono di malattie croniche”, ha aggiunto Nilsson. “Le tendenze mostrano un’Europa meridionale più colpita da incendi boschivi, insicurezza alimentare, siccità, malattie trasmesse da zanzare e zecche, malattie infettive causate da virus, batteri e parassiti”, ha continuato Nilsson. “Nell’Europa settentrionale, ad esempio, sono in aumentano i rischi legati al Vibrio, che può causare gravi conseguenze per la salute, come la fascite necrotizzante, e alle zecche che diffondono malattie come la malattia di Lyme e la TBE”, ha dichiarato Jan Semenza, del Dipartimento di Salute Pubblica e Medicina Clinica, fra i ricercatori che hanno lavorato allo studio. I risultati rivelano la mancanza di misure per proteggere i cittadini dagli effetti del cambiamento climatico.
Molti Paesi europei hanno grandi emissioni di gas serra e continuano a fornire sussidi netti ai combustibili fossili, nonostante siano a conoscenza dei danni alla salute umana. È necessario agire con urgenza per ridurre le emissioni che hanno un impatto sul clima. Per soddisfare la raccomandazione dell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici sulle emissioni nette zero entro il 2040, le emissioni del sistema energetico europeo dovrebbero diminuire di circa tre volte rispetto al tasso attuale. Se attuata, questa misura avrà un impatto positivo sulla salute, garantendo un’aria più pulita, diete migliori, a una riduzione delle disuguaglianze.