AGI - Lo svapo frequente tra adolescenti potrebbe aumentare il rischio di esposizione al piombo e all’uranio, danneggiando potenzialmente lo sviluppo del cervello e degli organi dei più giovani. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Tobacco Control, condotto dagli scienziati dell’Università del Nebraska. Il gruppo di ricerca, guidato da Hongying Daisy Dai, ha valutato i dati raccolti nell’ambito del PATH Youth Study, che ha coinvolto 1607 adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni. I ricercatori hanno considerato le informazioni relative a 200 ragazzi, che hanno fornito campioni di urina a intervalli di tempo regolari. Molto comune tra i più giovani, lo svapo viene considerato meno dannoso delle sigarette tradizionali, eppure gli effetti sulla salute di questa abitudine non sono ancora ben compresi. Secondo le stime degli esperti, elaborate nel 2022, negli Stati Uniti circa il 14 per cento degli studenti di scuole superiori e più del tre per cento dei ragazzi di scuola media fanno uso dei dispositivi per lo svapo. Nei liquidi delle sigarette elettroniche sono stati identificati alcuni metalli, il cui assorbimento può essere dannoso per la salute, specialmente durante l’età dello sviluppo, causando deterioramento cognitivo, disturbi comportamentali, complicazioni respiratorie, cancro e malattie cardiovascolari. Nell’ambito dell’analisi, gli studiosi hanno diviso gli aromi di vaporizzazione ini quattro categorie: mentolo, frutta, dolci e altri, come tabacco o spezie. Il 32,5 per cento dei partecipanti ha segnalato un uso occasionale della sigaretta elettronica, mentre il 22,5 per cento svapava in modo irregolare e il 40,5 per cento ha indicato un uso frequente. Il 4,5 per cento dei ragazzi non ha fornito indicazioni sulle abitudini di utilizzo. Stando a quanto emerge dall’indagine, i livelli di piombo erano rispettivamente del 40 e del 30 per cento più elevati tra i fumatori frequenti e irregolari rispetto a chi svapava occasionalmente. La concentrazione di uranio era due volte superiore. I ricercatori hanno riscontrato livelli di uranio più alti del 90 per cento tra i vapers che preferivano aromi dolci rispetto a chi optava per i gusti alla menta o al mentolo. La presenza di cadmio non sembrava associata alla tipologia di sigaretta elettronica. “Sebbene il nostro lavoro sia di natura osservazionale – scrivono gli autori – sappiamo che questi composti possono essere dannosi per gli esseri umani. Le sigarette elettroniche dal sapore dolce, che costituiscono una scelta comune tra i consumatori di questi prodotti, possono rappresentare un grave rischio per gli adolescenti. I nostri risultati evidenziano l’importanza di una regolamentazione dello svapo e l’adozione di interventi mirati sulla salute pubblica per mitigare i potenziali danni dell’uso delle sigarette elettroniche, in particolare tra la popolazione più giovane”, concludono gli scienziati.