AGI - Le osservazioni di ALMA hanno rilevato la fuoriuscita di gas molecolare da un quasar quando l’Universo aveva meno di un miliardo di anni. La scoperta effettuata da un gruppo di ricercatori, guidato da Dragan Salak, dell’Università di Hokkaido, Takuya Hashimoto, dell’Università di Tsukuba e Akio Inoue, dell’Università di Waseda è stata pubblicata su The Astrophysical Journal. La squadra di scienziati ha individuato la prima prova della soppressione della formazione stellare guidata da un deflusso di gas molecolare in una galassia ospite di un quasar nell’Universo primordiale. Un quasar è una regione compatta alimentata da un buco nero supermassiccio, che è situato al centro di una galassia massiccia. Sono estremamente luminosi, con un aspetto puntiforme simile a quello delle stelle, e sono altrettanto distanti dalla Terra. Grazie alla loro lontananza e luminosità, offrono una panoramica delle condizioni dell’Universo primordiale, quando aveva meno di 1 miliardo di anni.
Le scoperte, basate su osservazioni, ottenute con l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, in Cile, gettano nuova luce sulla formazione dell’Universo primordiale. Il gas molecolare è fondamentale per la formazione delle stelle. Essendo il combustibile primario della formazione stellare, l’ubiquità e le alte concentrazioni di gas molecolare all’interno di una galassia porterebbero alla formazione di un gran numero di stelle. Espellendo questo gas nello spazio intergalattico più velocemente di quanto possa essere consumato dalla formazione stellare, i flussi molecolari sopprimono efficacemente la nascita di stelle nelle galassie che ospitano quasar. “Il lavoro teorico suggerisce che i flussi di gas molecolare giocano un ruolo importante nella formazione e nell’evoluzione delle galassie fin dalle prime fasi, perché possono regolare la formazione stellare - ha spiegato Salak -. I quasar sono sorgenti particolarmente energetiche, quindi ci aspettavamo che potessero generare potenti efflussi”.
Il quasar osservato dai ricercatori, J2054-0005, ha un redshift molto elevato: sembra che la Terra si stia allontanando molto velocemente l’una dall’altra. “J2054-0005 è uno dei quasar più luminosi dell’Universo distante, perciò abbiamo deciso di puntare su questo oggetto come candidato eccellente per studiare i potenti outflow”, ha detto Hashimoto. I ricercatori hanno utilizzato ALMA per osservare la fuoriuscita di gas molecolare dal quasar. Essendo l’unico telescopio al mondo che ha la sensibilità e la copertura di frequenza necessarie per rilevare i flussi di gas molecolare nell’Universo primordiale, ALMA è stato fondamentale per questo studio. “Il gas molecolare, OH, in uscita è stato scoperto in assorbimento: ciò significa che non abbiamo osservato la radiazione a microonde proveniente direttamente dalle molecole OH; abbiamo invece notato la radiazione proveniente dal quasar luminoso e l’assorbimento rilevato significa che le molecole OH hanno assimilato una parte della radiazione del quasar - ha commentato Salak -. Quindi è stato come rivelare la presenza di un gas vedendo l’ombra che proietta davanti alla sorgente luminosa”. I risultati di questo studio sono la prima forte evidenza dell’esistenza di potenti fuoriuscite di gas molecolare dalle galassie ospiti dei quasar e del loro impatto sull’evoluzione delle galassie all’inizio dell’era cosmica. “Il gas molecolare è un componente molto importante delle galassie perché è il carburante per la formazione delle stelle. I nostri risultati dimostrano che i quasar sono in grado di sopprimere la formazione stellare nelle loro galassie ospiti espellendo gas molecolare nello spazio intergalattico”, ha concluso Salak.