AGI - I pesci pagliaccio sembrano essere in grado di riconoscere i propri simili e attaccare gli intrusi con un numero di strisce diverso dal proprio. Questa l’ipotesi formulata dagli scienziati dell’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST) e descritta in un articolo pubblicato sul Journal of Experimental Biology. Il team, guidato da Kina Hayashi, ha esaminato una colonia di pesci pagliaccio, scientificamente noti come Amphiprion ocellaris, e le reazioni dei piccoli animali all’avvicinamento di un intruso all’anemone in cui vivevano. Stando a quanto emerge dall’indagine, gli esemplari sono in grado di riconoscere le varie specie in base al numero di strisce presenti sui loro corpi. “Frequenza e durata dei comportamenti aggressivi – riporta Hayashi – erano maggiori quando i pesci pagliaccio avevano a che fare con esemplari che avevano lo stesso numero di strisce sul corpo. Al contrario, in caso di fattezze diverse, il livello di tolleranza sembrava più elevato. Questo atteggiamento suggerisce che i pesciolini riescano a riconoscere la specie dell’intruso”. Normalmente, spiegano gli esperti, l’A. ocellaris è un ospite gentile, e permette a molte specie di visitare il suo anemone di mare. In caso di intrusione da parte di un pesce pagliaccio non appartenente alla colonia, però, il maschio più grande sembra manifestare un comportamento aggressivo.
Per capire come questi animali possano riconoscere le specie, il gruppo di ricerca ha condotto due serie di esperimenti con degli esemplari allevati in laboratorio. Nel primo test, diverse specie di pesci pagliaccio, con un numero variabile di strisce bianche è stato posizionato in piccole vasche dove era presente una colonia. Successivamente, gli autori hanno osservato il comportamento di una colonia di pesci pagliaccio nei confronti di diversi dischi di plastica dipinti con una colorazione realistica raffigurante altri esemplari delle differenti varietà. Gli A. ocellaris, riportano gli studiosi, hanno mostrato un comportamento più aggressivo quando venivano approcciati da pesci con tre strisce. Gli intrusi sono stati attaccati meno frequentemente quando avevano due strisce, mentre gli ospiti non sembravano troppo infastiditi in caso di pesci con zero o una striscia. I modelli di plastica sembravano suscitare effetti molto simili alle controparti viventi. Gli autori hanno inoltre scoperto una rigida gerarchia nelle colonie di pesci pagliaccio che determina quale esemplare attaccherà gli intrusi. “Gli A. ocellaris – conclude Hayashi – sono molto interessanti da studiare per la loro relazione simbiotica con gli anemoni di mare. Il nostro lavoro però dimostra che ci sono ancora molti aspetti che non conosciamo legati alla vita negli ecosistemi marini”.