AGI - Ferro, nichel, ossigeno e azoto possono contribuire a spiegare il tipico colore verde dei “fantasmi” mesosferici (mesospheric ghosts), un particolare e assai raro tipo di evento luminoso di breve durata. È quanto emerge da un nuovo articolo pubblicato su “Nature Communications”. Questi eventi luminosi transitori sono un tipo di fulmini di breve durata che si verificano ad altitudini superiori a quelli delle normali saette. I tipi più comuni includono sprite, halos, elves, blue jets, e gigantic jets. Rare versioni luminose di colore verde di questi eventi sono conosciute come fantasmi mesosferici, ma la causa del loro colore verde era poco chiara.
Per comprendere la chimica e la dinamica dei fantasmi mesosferici, nel 2019, María Passas-Varo dell’ Instituto de Astrofísica de Andalucía (IAA), Spagna e colleghi hanno avviato una campagna spettroscopica ad alta risoluzione a Castellgalí, in Spagna. Hanno effettuato misurazioni spettroscopiche di questi “fantasmi” nell’intervallo di lunghezze d’onda che gli esseri umani possono vedere. Ad esempio, il 21 settembre, hanno rilevato un jellyfish sprite – un tipo di breve evento luminoso – durante un temporale sopra il Mar Mediterraneo.
Hanno osservato un aumento della luminosità durante e dopo lo sprite, rilevando un “fantasma” sul lato superiore dello sprite stesso. Le tracce metalliche identificate nel “fantasma” sono risultate derivare dall’ablazione meteorica delle particelle di polvere interplanetaria che entrano nell’atmosfera terrestre ad alta velocità. Questa polvere, che porta al bagliore verde del “fantasma”, conteneva ferro, nichel, ossigeno atomico e azoto. I ricercatori hanno anche rilevato altri “fantasmi” di diverso colore tra cui il giallo e l’arancione.