AGI - Secondo uno studio spagnolo, alcuni tratti della personalità possono aiutare a raggiungere i 100 anni o più. Lola Merino dell’Università Complutense di Madrid e i suoi colleghi hanno intervistato 16 donne e tre uomini di età compresa tra 100 e 107 anni in tutta la Spagna.
L’analisi dettagliata delle interviste ha identificato 35 tratti positivi della personalità in totale, otto dei quali sono stati considerati “centrali” dalla squadra di ricercatori in quanto condivisi dalla maggior parte dei 19 intervistati. Questi consistevano in: vitalità, impegno, positività, motivazione intellettuale, socialità, controllo, intelligenza e resilienza. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Happiness Studies.
Per vitalità si intende essere energici e partecipare alle attività. Ad esempio, una donna di 100 anni ha detto ai ricercatori: “Ho cucito fino a 98 anni. Ora mi piace fare i cruciverba e provo il sudoku; scendo con l’ascensore ma salgo le scale a piedi per esercitare le gambe”. Il secondo punto è l’impegno che può essere rivolto verso la famiglia, il lavoro e gli obiettivi personali.
Una donna di 107 anni ha riferito di essere stata “quella che lavorava e teneva a galla la famiglia”, mentre una donna di 101 anni ha raccontato che “quattro anni fa, circa un mese dopo la rottura dell’anca già camminavo, senza stampelle, senza deambulatore o altro; sono molto determinata”.
Rimanere in compagnia è risultato essere altrettanto importante in quanto tutti gli intervistati hanno mostrato che amano socializzare e hanno riferito di avere legami molto forti con le loro famiglie. Un punto fondamentale è poi quello della motivazione intellettuale, definita come curiosità e piacere di imparare.
“Anche chi non ha potuto andare a scuola ha imparato a leggere e scrivere da solo”, ha spiegato Merino. Ad esempio, un uomo di cento anni ha raccontato di essere sempre stato un avido lettore: “Molte volte ero con il bestiame e ho commesso l’errore di leggere, leggere, leggere – e sono finiti nel campo piantato”, ha detto l’anziano.
Un altro fattore chiave è quello della positività. “I centenari, infatti, erano grati per la vita e sapevano godersela anche quando era difficile”, ha affermato Merino. Il controllo, ovvero la sensazione di essere al comando e di poter prendere decisioni è un altro elemento per la longevità. Una donna di cento anni ha detto: “Ho sempre seguito il mio giudizio, anche se gli altri mi dicevano di no, e il tempo mi ha dato ragione”.
L’intelligenza, delineata da una buona memoria, la capacità di partecipare a conversazioni veloci e agili e i successi accademici o professionali ottenuti in passato, è risultata anch’essa contribuire a una vita più lunga e di qualità. Anche la resilienza, ovvero superare le avversità e persino esserne rafforzati è risultata essere una condizione necessaria per una vita longeva.
Per esempio, un uomo di 101 anni ha detto: “Ero molto legato a mia moglie, avevo 97 anni quando è morta e mia figlia pensava che non l’avrei superata; all’inizio sono stato male, ma poi ho pensato che si vive una volta sola e che bisogna essere forti e che a mia moglie non sarebbe piaciuto vedermi stare male”.
I partecipanti erano tutti in buona salute al momento delle interviste, il che può spiegare perché presentavano alcuni tratti, come la vitalità e la positività. Lo studio ha incluso solo centenari spagnoli, ma Sunil Bhar, che dirige una clinica del benessere per anziani a Melbourne, in Australia, afferma di riscontrare molti degli stessi tratti. “In particolare – ha dichiarato Bhar – sembrano essere importanti le relazioni forti e l’attitudine a fare, che probabilmente aiutano a prevenire la depressione, che è stata collegata a un sistema immunitario compromesso e persino alla demenza”.
“Per chi non possiede questi tratti della personalità, ci sono modi per costruirli” ha sottolineato Merino. “Si può praticare la gratitudine diventando consapevoli di tutte le cose buone della propria vita e, nel caso del controllo, si possono stabilire ordine e abitudini in modo che le esigenze quotidiane non ci sopraffacciano”, ha concluso Merino.