AGI - Una varietà di ominoidi, un gruppo che comprende scimmie ed esseri umani, ha vissuto in Europa durante il Medio Miocene, tra cui Pierolapithecus catalaunicus. Le relazioni evolutive tra ominoidi estinti e ominidi viventi, ovvero grandi scimmie ed esseri umani, sono oscure, in parte a causa delle distorsioni nei pochi crani fossili conosciuti dovute alla fossilizzazione.
Kelsey Pugh e i suoi colleghi del Brooklyn College degli Stati Uniti hanno ricostruito la struttura tridimensionale dello scheletro cranio-facciale di P. catalaunicus e l’hanno confrontata con altre specie. Gli autori hanno utilizzato la tomografia computerizzata per immaginare il cranio di un fossile di P. catalaunicus proveniente dal nordest della Spagna datato a circa 12 milioni di anni fa, che è in gran parte completo ma distorto dalla frammentazione e dalla displasia.
Gli autori hanno digitalmente ricomposto i frammenti scheletrici e li hanno confrontati con 80 primati antropoidi viventi e fossili. La morfologia facciale di P. catalaunicus somigliava più da vicino a quella delle grandi scimmie viventi e fossili rispetto a qualsiasi altra specie esaminata. I risultati suggeriscono che P. catalaunicus occupa una posizione basale nella linea evolutiva tra gli ominidi.
Gli autori hanno anche ricostruito la forma facciale generale dell’antenato ominide comune, scoprendo che condivideva diverse caratteristiche con P. catalaunicus, ma era distinta da tutti gli ominidi viventi e fossili. Secondo gli autori, i risultati, pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, forniscono una visione sull’evoluzione del volto nelle grandi scimmie.