AGI - “In caso di grave incidente nucleare alla centrale di Zaporizhzhya, il territorio italiano non sarebbe interessato da ricadute radioattive tali da richiedere l’adozione di misure dirette a protezione della popolazione (iodoprofilassi)”. E’ quanto si legge nell’ultima Relazione annuale pubblicata e trasmessa al Governo e al Parlamento dall’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), l’autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione.
Come emerge dalla Relazione l’attività dell’ISIN nel 2022 – anno di riferimento della Relazione - è stata molto intensa a causa della crisi Ucraina. Infatti, sin dalle prime ore del conflitto è risultato evidente il rischio connesso agli impianti nucleari ucraini, per i quali si sono subito temuti possibili danneggiamenti. Tramite i propri esperti del Centro emergenze, ISIN ha costantemente informato il Dipartimento della Protezione Civile fornendo le proprie valutazioni sulla base delle informazioni che giungevano attraverso i canali internazionali di pronta notifica.
Nello specifico, si legge nella Relazione: “A partire dall’agosto del 2022 ISIN ha inoltre garantito un più approfondito monitoraggio degli episodi bellici che si sono intensificati attorno alla centrale di Zaporizhzhya, elaborando scenari di impatto per il Dipartimento di Protezione Civile a supporto e integrazione di quelli previsti nel adottato nel marzo del 2022”.
Questa attività di formulazione di scenari è stata effettuata, tenendo conto di un andamento storico delle condizioni meteorologiche, e ha evidenziato che in caso di grave incidente nucleare alla centrale ucraina, le ricadute radioattive per il territorio italiano non imporrebbero misure dirette a protezione della popolazione bensì, “in relazione alle eventuali sostanze radioattive che si dovessero depositare sul suolo nazionale” l’ “attuare un programma per il controllo delle matrici ambientali e alimentari su aree specifiche a protezione della salute pubblica e dell’ambiente".
In aggiunta a tali proiezioni, ISIN ha dato supporto all’Unità di Crisi della Farnesina, fornendo, giornalmente, i risultati delle previsioni degli effetti radiologici sul territorio europeo di un ipotetico incidente presso la centrale nucleare di Zaporizhzhya. Sono state trasmesse più di 150 comunicazioni contenenti gli elaborati di circa 500 simulazioni condotte con i modelli di dispersione atmosferica del CEN (Centro Emergenze Nucleari).