AGI - Trovata una nuova specie di antico alligatore della Thailandia, strettamente imparentata con l’alligatore cinese (Alligator sinensis). È stata descritta in uno studio pubblicato su Scientific Reports. I ricercatori della Universität Tübingen, in Germania hanno identificato la nuova specie esaminando un teschio fossilizzato quasi completo – che risalgono a meno di 230.000 anni – proveniente da Ban Si Liam, in Thailandia.
Hanno chiamato la specie Alligator munensis in riferimento al vicino fiume Mun. Gli autori hanno esaminato i resti e studiato le relazioni evolutive tra A. munensis e altre specie confrontando i suoi resti con quelli di 19 esemplari di quattro specie di alligatori estinte, così come l’alligatore americano vivente (Alligator mississippiensis), l’alligatore cinese e il caimano dagli occhiali (Caiman crocodilus).
Hanno anche esaminato la ricerca pubblicata in precedenza sulle caratteristiche scheletriche e sulle relazioni evolutive tra le specie di alligatori. Gli autori hanno identificato diverse caratteristiche del cranio che sono uniche per A. munensis, tra cui un muso largo e corto, un cranio alto, un numero ridotto di orbite dentali e narici che sono posizionate lontano dalla punta del muso.
Inoltre, notano somiglianze tra i crani di A. munensis e l’alligatore cinese, come la presenza di una piccola apertura nel tetto della bocca, una cresta sulla sommità del cranio e una cresta rialzata dietro le narici.
Gli autori propongono che le due specie siano strettamente imparentate e potrebbero aver condiviso un antenato comune nelle pianure dei sistemi fluviali Yangtze-Xi e Mekong-Chao Phraya. Inoltre, ipotizzano che l’aumento dell’elevazione dell’altopiano tibetano sud-orientale tra 23 e cinque milioni di anni fa possa aver portato alla separazione di diverse popolazioni e all’evoluzione di due specie separate.
Gli autori hanno osservato che A. munensis ha grandi cavità dentali verso la parte posteriore della bocca, il che indica che potrebbe aver posseduto denti grandi che avrebbero potuto frantumare i gusci. Di conseguenza, suggeriscono che A. munensis potrebbe aver mangiato prede dal guscio duro, come le lumache, oltre ad altri animali. I risultati forniscono ulteriori informazioni sull’evoluzione degli alligatori asiatici.