AGI - Le persone che tendono a colpevolizzarsi sono meno inclini ad accettare tangenti, soprattutto quando l’atto comporterebbe un evidente danno per gli altri. A sostenerlo, una ricerca pubblicata sulla rivista Social Psychological and Personality Science che contribuisce a un crescente corpus di letteratura sulle differenze individuali nei comportamenti corrotti.
Infatti, la corruzione è uno dei fenomeni di illegalità più riconoscibili e nuove ricerche stanno gettando luce sui tratti di personalità che potrebbero scoraggiare questo comportamento. “I nostri risultati hanno importanti implicazioni sociali, in particolare nel campo della politica e della governance, dove la corruzione e le tangenti sono preoccupazioni principali”, afferma l’autore Xiaolin Zhou, dell’Università Normale dell’Est della Cina. “Più specificamente, i nostri risultati evidenziano l’importanza di valutare la propensione alla colpa dei candidati nella selezione del personale, specialmente quando si elegge un leader per un gruppo.”
I ricercatori hanno condotto due esperimenti online con 2.082 studenti universitari, combinando giochi economici con misure di personalità. Il primo studio ha dimostrato che essere propensi alla colpa era correlato negativamente con l’accettazione di tangenti, mentre il secondo ha rivelato una connessione tra la preoccupazione delle persone per gli altri e la loro disponibilità ad accettare una tangente.
La ricerca evidenzia anche il potenziale dell’utilizzo di modelli computazionali nello studio della presa di decisioni morali e dei meccanismi psicologici sottostanti che plasmano il comportamento etico. Zhou sottolinea che lo studio è correlativo anziché causale, il che significa che i ricercatori non possono concludere definitivamente che rendere una persona più propensa alla colpa ridurrà la sua probabilità di impegnarsi in comportamenti corrotti. Sottolinea inoltre che la ricerca si concentra sulla propensione alla colpa come un unico tratto di personalità e non tiene conto di altri tratti di personalità correlati alla moralità che potrebbero influenzare la corruzione.
“Sarebbe interessante indagare su meccanismi psicologici alternativi – come la responsabilità, l’obbedienza o la conformità – oltre alla preoccupazione per la sofferenza degli altri, che possono sottendere la relazione tra propensione alla colpa e corruzione”, spiega il dottor Zhou. I ricercatori sperano che le intuizioni di questo studio siano utilizzate per scoraggiare il comportamento corrotto. “Speriamo che le nostre scoperte possano informare politiche e interventi mirati a prevenire la corruzione e promuovere comportamenti etici in vari ambiti, come il mondo degli affari e il governo”, afferma il primo autore Yang Hu.