AGI - L'ondata di maltempo sull'Italia è destinata a persistere almeno fino al weekend e oggi potrebbe causare problemi soprattutto in Emilia-Romagna, dove è scattata un'allerta rossa per rischio idraulico e idrogeologico in Emilia Romagna fino a mezzanotte, con le scuole chiuse da Ravenna a Bologna.
A causa del forte maltempo, evacuazioni per ora preventive hanno preso il via nella serata di ieri nelle zone dell'Emilia-Romagna già colpite dall'alluvione di due settimane fa.
A Faenza sono 450 le persone che hanno lasciato la propria abitazione, 213 a Castel Bolognese, circa 70 a Brisighella mentre a Cervia 13 anziani soli sono stati accompagnati negli hotel del territorio. I Comuni hanno allestito punti di accoglienza nei palazzetti dello sport o in strutture religiose.
La Protezione arancione ha diramato un'allerta arancione per altre tre regioni,
- Marche
- Sicilia
- Campania
e gialla per 10:
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Lazio
- Lombardia
- Molise
- Puglia
- Toscana
- Umbria
- Veneto.
Sotto osservazione ci sono soprattutto il Ravennate e la Romagna, il Bolognese, la pianura modenese, le zone collinari e montane dell'Emilia centrale. Il cumulo di acqua nelle 48 ore potrebbe raggiungere il valore complessivo di 150 millimetri di pioggia con le precipitazioni che continueranno fino a domani.
A Ravenna il Comune ha invitato gli abitanti "a evitare il più possibile gli spostamenti non necessari; a prestare la massima attenzione ai livelli dei fiumi; a stare lontani dalle zone allagabili e dalle spiagge; a non accedere agli argini e ai capanni; a non accedere ai sottopassi se allagati e, in caso di allagamenti, a non accedere a locali interrati e recarsi ai piani più alti".
A causa delle avverse condizioni meteo il traghetto che svolge servizio di collegamento tra Porto Corsini e Marina di Ravenna è stato temporaneamente sospeso. Lo rende noto l'Ufficio stampa e comunicazione Comune di Ravenna.
L'allarme ciclone
“Le forti mareggiate che si sono verificate nel Tirreno meridionale costituiscono un evento inusuale, a causa della struttura meteorologica che le ha provocate, ma bisogna ricordare che maggio è notoriamente un mese piovoso, per cui è necessario analizzare il quadro completo di questi fenomeni per comprenderne appieno le cause e le possibili conseguenze”. A spiegarlo all’AGI è Claudio Tei, ricercatore del Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile (LaMMA), un consorzio pubblico tra la Regione Toscana e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
“E' prevista la formazione di un profondo minimo depressionario sul Tirreno meridionale, che andrà a interessare tutta la penisola. Non è insolito che si sviluppino queste strutture bariche, ma piuttosto la velocità con cui questi cicloni si approfondiscono sui nostri mari. Con un calo di pressione molto rapido. Questo particolare ciclone provocherà infatti piogge importanti su tutte le coste campane e calabre, fino a raggiungere anche le zone adriatiche e l’Emilia Romagna, che già durante la scorsa settimana è stata interessata da precipitazioni piuttosto abbondanti”.
“I livelli di pressione attesi sembrano più simili a quelli tipici dell’autunno o dell’inverno – osserva ancora il ricercatore – si tratta pertanto di una situazione anomala da monitorare attentamente, specialmente a livello di Protezione Civile. Negli ultimi dieci giorni abbiamo osservato una conformazione particolare dovuta a due blocchi di alta pressione sull’Atlantico e in corrispondenza della Russia, intervallate da un’area centrale in corrispondenza del Mediterraneo, depressionaria, caratterizzata quindi da tempo instabile e localmente perturbato”.
Questa peculiare struttura, in effetti, blocca l’arrivo delle perturbazioni atlantiche che in questo periodo raggiungono generalmente il Mediterraneo, favorendo la formazione aree di bassa pressione e situazioni di instabilità diffusa. Sebbene le temperature non risultino significativamente inferiori alla media, osserva l’esperto, le precipitazioni rappresentano sicuramente l’elemento da monitorare attentamente. “Il motivo per cui questi particolari blocchi di pressione si formino non è ancora ben chiaro – conclude Tei – il cambiamento climatico che stiamo vivendo potrebbe giocare un ruolo fondamentale, ma sarà necessario raccogliere dati più consistenti per stabilirlo in modo certo. Ad ogni modo, maggio è notoriamente un mese caratterizzato da instabilità meteorologica. Risulta in effetti più preoccupante quanto avvenuto lo scorso anno, quando nel mese di maggio non ci sono state precipitazioni, il che ha portato a condizioni di siccità per periodi di tempo prolungati. Piuttosto che l’instabilità in sé di questi giorni, quindi, è la formazione di strutture bariche insolite che suscita l’attenzione dei meteorologi e dei climatologi”.