AGI - I filtri delle sigarette, la forma di rifiuti più comune al mondo, rilasciano migliaia di tossine e microfibre di plastica che sono tossiche per le larve acquatiche. È stato dimostrato dallo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Göteborg, pubblicato sulla rivista Microplastics and Nanoplastics. Bethanie Carney Almroth, docente di ecotossicologia all’Università di Göteborg, ha spiegato: “Il filtro è pieno di migliaia di sostanze chimiche tossiche e di fibre microplastiche, quindi non è un pezzo di plastica qualsiasi che viene gettato nell’ambiente. È un rifiuto pericoloso”.
Nello studio, i ricercatori hanno testato gli effetti delle tossine presenti nel filtro dopo aver fumato e delle sostanze presenti nel filtro fin dall’inizio sulle larve di zanzara acquatiche. È emerso che le tossine determinano un tasso di mortalità delle larve di zanzara superiore del 20%. Ricerche precedenti hanno dimostrato che le tossine presenti nei filtri hanno effetti negativi anche su molti altri organismi acquatici. Ad esempio, i pesci possono morire se esposti a concentrazioni corrispondenti alle tossine emesse da appena due mozziconi di sigaretta in un litro d’acqua per quattro giorni. Ogni filtro è composto da circa 15.000 fibre di microplastica.
Si stima che ogni anno i mozziconi di sigaretta rilasciano nell’ambiente un totale di 0,3 milioni di tonnellate di fibre di plastica, una quantità paragonabile a quella prodotta da tutte le lavatrici domestiche del mondo. “I filtri di sigaretta sono anche una delle principali fonti di microplastiche che finiscono nell’ambiente, un fenomeno che, come sappiamo, ha un forte impatto negativo sulla vita biologica.
L’UE ha già classificato i filtri di sigaretta come rifiuti pericolosi”, ha affermato Carney Almroth. Secondo le recenti normative, a partire dalla fine dell’anno, saranno i produttori di tabacco a dover pagare per la pulizia dei mozziconi di sigaretta. Almroth ha commentato: “Devono essere tolti completamente dal mercato”.
“Non è l’approccio giusto quello di far pagare ai produttori di tabacco la pulizia dei filtri – ha continuato la professoressa Almroth – il problema dovrebbe essere prevenuto in primo luogo, piuttosto che ripulito in un secondo momento”.