AGI - Alcune immagini riprese con il telescopio Hubble mostrano i cambiamenti intervenuti su Urano, il pianeta gigante di ghiaccio, in seguito al passaggio dell’equinozio della primavera nell'emisfero settentrionale pochi giorni or sono. Le sequenze sono state riprese in due diversi tempi, a distanza di otto anni l’una dalle altre. Ma cosa mostrano?
Rivelano che “l'emisfero settentrionale di Urano, che ora emerge alla luce del sole, è più luminoso dell'emisfero meridionale” come spiega il New York Times. L'Agenzia spaziale europea che collabora con la Nasa al telescopio Hubble, ha infatti messo in evidenza “un confronto tra l'aspetto di Urano nel 2014 - sette anni dopo l’equinozio di primavera - e un'immagine scattata l'anno scorso e il risultato è che si vede che “più tempeste con nuvole di cristalli di ghiaccio gassose circondavano le sue latitudini medio-settentrionali” mentre otto anni più tardi “sul polo nord appare una foschia simile allo smog tipico delle città inquinate, con diverse piccole tempeste vicino al bordo della foschia polare”.
Secondo gli esperti le cause potrebbero essere addebitate “al cambiamento dei venti o a processi chimici”, come suggerisce il giornale. Il solstizio d’estate dell’emisfero settentrionale del pianeta avrà luogo invece nel 2028. Dalla decrittazione delle riprese del telescopio Hubble, quindi, si riuscirà a capire meglio che cosa stia cambiando su Urano e per quali motivi.
Impresa non semplice, anche perché “studiare le stagioni di Urano richiede un po' di tempo”, sottolinea il quotidiano americano, in quanto “un anno sul lontano pianeta gassoso e bluastro – cioè il tempo che Urano impiega per girare una volta intorno al sole - è pari a 84 anni sulla terra”. “È un tempo così lungo che nessun essere umano può sperare di studiarlo in prima persona", ha dichiarato Heidi B. Hammel, vicepresidente per la scienza dell'Associazione delle Università per la ricerca astronomica.
Hammel ha anche fatto presente che quando Urano è stato scoperto 242 anni fa, all’epoca non esistevano strumenti sofisticati o rivelatori elettronici in grado di misurare con precisione la luminosità del pianeta, ciò che è stato possibile solo a partire dagli anni '50.
Sarà forse anche per questo motivo e per affinare gli studi e le ricerche che, come spiega sempre il New York Times, che l’anno scorso gli scienziati di tutto il mondo hanno deciso di mettere tra le proprie priorità una missione su Urano con una navicella spaziale munita di sonda atmosferica. Studiare oggi per saperne di più domani.