AGI - “Negli uccelli che sorvolano il mare è stata scoperta una nuova malattia causata esclusivamente dalla plastica”, scrive il Guardian. Ovvero, i volatili affetti dalla plasticosi, “hanno l’apparato digerente sfregiato dall'ingestione dei rifiuti”, stando a quel che sostengono gli scienziati del Natural History Museum di Londra che hanno potuto riscontrare il primo caso di “fibrosi specificamente indotta dalla plastica” negli animali selvatici.
Lo studio ad hoc ha rilevato che i piccoli degli uccelli che hanno contratto la malattia della plasticosi ce l’avevano perché venivano “nutriti con i rifiuti della plastica dai propri genitori che la riportavano accidentalmente nel cibo con il becco”. E tanta più plastica aveva ingerito un uccello, tante più cicatrici aveva nell’intestino.
Il danno può portare alla graduale rottura delle ghiandole tubulari nel proventricolo e la perdita di queste ghiandole può rendere gli uccelli più vulnerabili alle infezioni e ai parassiti e influire sulla loro capacità di digerire il cibo e assorbire alcune vitamine perché “quando gli uccelli ingeriscono piccoli pezzi di plastica s’infiamma tutto l’apparato digestivo”.
Tra gli oggetti ritrovati nell’intestino ci sono anche pezzi di pietra pomice, ma secondo gli scienziati questa non ha comportato gli stessi problemi e i danni causati dalla plastica.
Secondo il dottor Alex Bond, responsabile della cura degli uccelli al Natural History Museum, “mentre essi possono sembrare esteriormente sani, non lo sono dentro” e lo studio per la prima volta ha analizzato “il tessuto dello stomaco e dimostrato che il consumo di plastica può causare gravi danni al loro apparato digestivo”.