AGI - L'innalzamento artificiale dell'altezza delle isole e la costruzione ex novo di isole più alte. Sono queste le principali strategie di conservazione delle regioni più a rischio di inondazione, proposte nell'ambito di uno studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research: Climate, condotto dagli scienziati dell'Università di Southampton, del Tyndall Center for Climate Change Research dell'Università dell'East Anglia (UEA).
Il team, guidato da Robert Nicholls, ha valutato la possibilità di utilizzare principi ingegneristici per creare isole resistenti all'innalzamento del mare. Le nazioni come le Maldive, spiegano gli esperti, potrebbero scomparire con il cambiamento climatico o comunque subire gravi perdite del proprio territorio.
"I nostri risultati - afferma Nicholls - suggeriscono che l'intera popolazione delle Maldive potrebbe vivere su due isole modificate per raggiungere un'altitudine significativamente più elevata rispetto alle condizioni naturali. Ovviamente si tratterà di paesaggi completamente diversi rispetto alle spiagge paradisiache che ogni anno richiamano milioni di turisti. I panorami saranno molto più urbanistici, con grattacieli ed edifici più sicuri, che comunque potrebbero fornire spazio per una serie di attività economiche".
I ricercatori hanno valutato che con investimenti ingegneristici ingenti e il sostegno del governo, la popolazione maldiviana potrebbe evitare la migrazione forzata per necessità ambientali. Con una popolazione attuale di 500 mila abitanti in crescita, le Maldive dovranno affrontare sfide particolari in relazione al cambiamento climatico, come il declino culturale, la perdita di identità, l'integrazione e le sfide occupazionali.
Gli scienziati suggeriscono di costruire isole più alte sopra il livello del mare per sfuggire al rischio derivante dall'innalzamento del livello del mare. Questo approccio, commentano gli esperti, sarebbe più efficace se combinato con la stabilizzazione del clima.
"Le piccole isole - commenta Nicholls - che non superano un'elevazione di due metri dal livello del mare, potrebbero scomparire in pochi decenni. il nostro approccio potrebbe fornire una buona opzione per sfuggire a queste eventualità".