AGI - “C'è un fatto interessante: durante le grandi tragedie della storia (guerre, catastrofi naturali, carestie, epidemie) non ci sono persone noiose poiché di fronte a qualsiasi pericolo tutte le energie si mobilitano per superare le avversità”, è la definizione che Mihály Csíkszentmihályi, psicologo ungherese emigrato negli Stati Uniti d'America all'età di 22 anni, dà della noia, quale incapacità di “focalizzare la propria energia psichica e l'attenzione sui propri piani e obiettivi”.
La citazione viene ripresa dal Clarìn, per la penna dello psichiatra Norberto Abdala, per rispondere alla lettera di una lettrice che pone questo problema e chiede un’interpretazione: “Il mio matrimonio è difficile perché mio marito è annoiato. Niente attira la sua attenzione”. La risposta tecnica è che la noia à “un parente stretto della routine poco interessante” e appare quando i desideri “sono in disaccordo con la realtà dei fatti”. Ma il problema, osserva lo specialista, “non è la noia occasionale ma quando questa diventa uno stato mentale abituale”.
Secondo Abdala “il cervello, in condizioni normali, produce una serie di sostanze chimiche essenziali per un corretto funzionamento motivazionale”, una è la dopamina, che determina il grado di risposta alle varie situazioni della vita ed è di vitale importanza per sentire la motivazione necessaria per affrontare le diverse azioni”. Quindi, se la dopamina scarseggia “si instaura la noia”. O, peggio, la depressione.
Ma anche gli ormoni hanno un ruolo molto importante, e se “non rientrano nei valori normali possono condannare un individuo ad uno stato di noia persistente”. A meno che, conclude lo psichiatra, “non ci siano ragioni di forte intensità che scuotono e colpiscono il Sé in modo da nascondere temporaneamente le carenze chimiche e ormonali esistenti”.
Con i tempi che corrono (guerre, catastrofi naturali, carestie, epidemie) la noia dovrebbe essere forse l’ultimo dei problemi. Ma sul caso specifico in sé, la moglie che lamenta lo stato di noia del marito, lo psichiatra si esime dall’esprimere alcun parere.