AGI - Se un asteroide puntasse contro la Terra, l'uomo riuscirebbe a deviarlo? La risposta si avrà lunedì notte, quando la Nasa tenterà un esperimento che l'umanità non ha mai realizzato: far schiantare volutamente un veicolo spaziale contro un asteroide per deviare leggermente la sua orbita.
Un test chiave per testare la capacità dell'uomo di impedire la caduta di oggetti cosmici sulla Terra e magari distruggerne la vita. La missione si chiama Dart (Double Asteroid Redirection Test): lanciata dalla California a novembre, la sonda si sta rapidamente avvicinando al suo obiettivo.
3 days til impact! ️#DARTMission's target is a binary asteroid system consisting of Didymos and its moonlet Dimorphos. This system is a perfect testing ground to see if crashing a spacecraft into an asteroid is an effective way to change its course. #PlanetaryDefense pic.twitter.com/6n9ouQejKe
— NASA's Launch Services Program (@NASA_LSP) September 23, 2022
Sarà lanciata a una velocità di 6,6 chilometri al secondo (circa 23mila chilometri orari) contro l'asteroide Dimorphos, che orbita attorno a un altro chiamato Didymos.
Dimorphos orbita attorno a Didymos in 11 ore e 55 minuti; ciò che si intende fare è abbreviare leggermente quel periodo orbitale (10 minuti) ed essere in grado di quantificarne la differenza.
Se tutto accadrà secondo i piani, l'impatto tra la navicella - che ha le dimensioni di un'auto - e l'asteroide di 160 metri - un campo di calcio e mezzo - avverrà nella notte tra lunedì e martedì, alle 01:14, e potra' essere seguito in diretta sul sito della Nasa.
A dire il vero, nè l'asteroide Dydimos nè Dimorphos, il piccolo asteroide che gli orbita attorno, rappresentano una minaccia, poiché entrambi orbitano attorno al Sole, passando a miliardi di chilometri dalla Terra. Ma questo esperimento e' considerato importante dalla Nasa, che vuole metterlo a punto prima che ce ne sia una reale necessità.
La missione, realizzata insieme della Nasa e del Johns Hopkins Laboratory, testera' dunque in modo pionieristico la forza dell'impattatore cinetico senza carica esplosiva, ovvero utilizzando una sonda in stile kamikaze che colpira' l'asteroide e proverà a modificarne leggermente l'orbita. L'esperimento dara' vita a qualcosa realizzato finora solo nella fantascienza, in film come "Armageddon" e "Don't Look Up".
Ma in realtà qualcosa del genere è già accaduto: il 30 giugno 1908 un asteroide con un diametro di soli 50 metri rase al suolo più di 2.150 chilometri quadrati di taiga siberiana (e per poco non cadde su San Pietroburgo).
Non solo: come è noto dalla documentazione geologica, l'asteroide Chicxulub, che aveva il diametro di una decina di chilometri, 66 milioni di anni fa colpì la terra, facendo precipitare il mondo in un lungo inverno che portò all'estinzione dei dinosauri e del 75% delle specie. Il sistema di asteroide attuale è considerato "potenzialmente pericoloso" ma attualmente non è una minaccia e tutto accadra' a undici milioni di chilometri dalla Terra.
Dart è una sonda ad altissime prestazioni del peso di circa 550 chili. Colpendo la superficie di Dimorphos, scavera' un cratere che espellerà rocce e polvere in direzione opposta alla direzione di arrivo: a seconda della precisione, maggiore sara' l'energia cinetica, maggiore l'impatto, maggiore la frammentazione dei materiali, maggiore il trasferimento del momento cinetico e piu' efficiente sara' la deflessione dell'asteroide.
L'impatto e la sua area potranno essere visti pochi minuti dopo grazie al nanosatellite LiciaCube, che e' grande quanto un tostapane ma è il fiore all'occhiello della ricerca scientifica e tecnologica italiana (e che si e' separato da Dart pochi giorni fa).
Gli scatti di LICIACube verranno rispediti nelle settimane e nei mesi successivi ma documenteranno l'intero processo, catturando le immagini della collisione e la nuvola di materiali espulsi. Ci saranno anche una serie di telescopi, sia sulla Terra che nello spazio, che osserveranno l'evento, tra cui il James Webb, il più potente mai lanciato in orbita.
Ma il quadro completo del sistema sarà rivelato quando una missione dell'Agenzia spaziale europea, chiamata Hera, arriverà, tra quattro anni, a esaminare il cratere d'impatto e i danni causati a Dimorphos; e a quel punto rimandera' sulla Terra anche i dati sulla composizione, struttura e natura del sistema di asteroidi.
Finora infatti si sa molto poco di Dimorphos, la sua struttura interna e' sconosciuta e c'è solo un'idea di quale possa essere la sua composizione. Se la missione fallisce, la Nasa avrà un'altra possibilità tra due anni, poiché la sonda spaziale contiene abbastanza carburante per un altro tentativo.
Ma se avrà successo, sarà un primo passo nella difesa della Terra da una futura minaccia esistenziale. Pochissimi dei miliardi di asteroidi e comete nel sistema solare sono considerati potenzialmente pericolosi per la Terra e nessuno nei prossimi cento anni. Ma prima o poi ce ne sara' uno, e la Terra vuole essere pronta.