AGI - I dingo, una specie originaria dell'Australia, sembrano cani randagi, ma sono geneticamente diversi, anche se hanno più somiglianze proprio con i cani che con i lupi. E' quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science Advances e guidato dall'Università James Cook, in Australia. I cani sono associati in modo univoco alle migrazioni umane e portano con sè le trasformazioni dovute al processo di addomesticamento. I dingo rappresentano un caso intrigante all'interno dell'evoluzione canina essendo stati geograficamente isolati per migliaia di anni. Venerati dagli aborigeni e odiati dagli agricoltori, i dingo sono stati i principali predatori dell'Australia da quando le tigri della Tasmania si sono estinte nel secolo scorso.
"La posizione del dingo sulla scala evolutiva è stata oggetto di disaccordo per qualche tempo", ha detto il coautore dello studio, Bill Ballard, delle Università di La Trobe e Melbourne. Alcuni sostengono che questi canini magri e color cannella, portati sulla terraferma tra 5.000 e 8.500 anni fa, siano simili ai cani domestici.
Il nuovo studio, a cui hanno partecipato 26 autori provenienti da 10 paesi, ha confrontato il genoma di una femmina di dingo del deserto di nome Sandy, salvata nel 2014, con quello di cinque razze canine e quello del lupo della Groenlandia. Gli scienziati hanno scoperto che il genoma del dingo è strutturalmente diverso da quello della maggior parte delle razze di cani attuali, ma hanno concluso che il genoma di Sandy ha più somiglianze con i cani, in particolare il pastore tedesco, che con il lupo della Groenlandia.
"Sandy, il dingo del deserto si trova in una posizione intermedia tra il lupo e il cane domestico" ha concluso Ballard. Per essere ancora più certi, il team sta sequenziando il genoma del dingo alpino, una razza che vive nelle Alpi australiane, nell'est del Paese. Sapere di più sull'evoluzione dei dingo puo' fornire informazioni sulla storia dei popoli che li hanno portati attraverso il mare del sud-est asiatico.