AGI - Una femmina di gazzella Procapra gutturosa ha percorso una distanza di 18 mila chilometri attraverso la steppa mongola nell'arco di cinque anni. A documentarlo sulla rivista Ecology gli scienziati della Wildlife Conservation Society in Mongolia e del Senckenberg Naturmuseum di Francoforte, che hanno utilizzato un sistema di tracciamento GPS per monitorare gli spostamenti dell'animale.
Questi dati, spiegano gli autori, possono fornire importanti informazioni per i programmi di conservazione della specie. Il team, guidato da Thomas Muller, ha collocato dei collari GPS in cinque esemplari di Procapra gutturosa nel 2014. Uno dei segnali è stato attivo per cinque anni e ha permesso al gruppo di ricerca di seguire i movimenti della gazzella. I ricercatori hanno scoperto che l'esemplare ha percorso più di 18 mila chilometri, pari alla metà della circonferenza dell'equatore, attraversando più volte la Mongolia dalle zone settentrionali a quelle meridionali.
"Questo viaggio è davvero straordinario - commenta Nandintsetseg Dejid, collega e coautore di Muller - non solo per l'impressionante distanza, ma anche perché la gazzella ha raggiunto anche regioni sconosciute, visitando le varie zone in modo irregolare e imprevedibile". A differenza degli altri ungulati, spiegano gli scienziati, le gazzelle non mostrano movimenti stagionali regolari, non ritornano nei luoghi significativi della loro vita e sono pronte ad attraversare aree ignote.
"Nel 2014 i movimenti della gazzella sono stati piuttosto limitati - riporta Dejid - l'anno successivo l'esemplare ha iniziato a spostarsi verso nord, fino a raggiungere un territorio vicino al confine con la Russia. Nella primavera successiva, si e' mossa verso sud, percorrendo un tragitto diverso rispetto a quello già conosciuto. Dopo aver dato alla luce un cucciolo, ha poi continuato il viaggio verso il meridione fino ad arrivare nel dicembre 2016 al confine con la Cina. Nella primavera 2017 la gazzella è tornata verso nord e nel 2018 ha nuovamente invertito la rotta. L'animale e' morto nel 2019 dopo un anno più tranquillo".
Il resoconto di questo viaggio, commentano gli esperti, evidenzia l'importanza di preservare i paesaggi visitati dagli ungulati migratori, in modo che gli esemplari possano trovare risorse alimentari e fuggire da eventi estremi. "Sono necessari ulteriori studi a lungo termine - conclude Muller - per comprendere meglio i meccanismi di orientamento e spostamento delle gazzelle, in modo da fornire alla specie una protezione efficace".