AGI - Gli effetti collaterali gravi associati ai vaccini anti-Covid sono rari e poco frequenti, e possono dipendere dalla tipologia di farmaco utilizzato, e dalle caratteristiche dell'individuo, come età, genere e condizioni cliniche.
Questi, in estrema sintesi, sono i risultati di uno studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association Network Open condotto dagli scienziati dell'Università della California a San Francisco, che hanno valutato gli avversi associati di 19.586 individui, immunizzati con le dosi sviluppate da Pfizer, Moderna o Johnson e Johnson. Il team, guidato da Alexis L. Beatty, ha eseguito un'analisi multivariata delle informazioni della coorte, considerando età, genere, provenienza, etnia, condizioni cliniche e sociali, uso di sostanze, precedente infezione Covid-19 e marca del vaccino. L'età media dei partecipanti era di 54 anni, il campione era costituito per il 68,8 per cento da donne.
Secondo i risultati del gruppo di ricerca, tra coloro che avevano ricevuto una dose dei vaccini a mRNA Pfizer o Moderna, 26 individui su 8680, pari allo lo 0,3 per cento del campione specifico, avevano manifestato anafilassi, una reazione allergica acuta.
Tra chi aveva completato il ciclo vaccinale con Pfizer, Moderna o Johnson & Johnson, sono stati individuati 27 casi di anafilassi su 11.141 persone, pari allo 0,2 per cento. "Il basso tasso di incidenza di eventi avversi gravi - scrivono gli autori - è coerente con quanto emerge da altri studi clinici randomizzati e dalla sorveglianza sulla sicurezza dei vaccini del governo degli Stati Uniti, che riporta un'incidenza di anafilassi da 4,5 a 5,1 casi per milione di dosi somministrate. Il nostro lavoro mostra che il tasso di incidenza di anafilassi varia dallo 0,2 allo 0,3 per cento".
Il confronto tra le marche di vaccini, continuano gli scienziati, suggerisce che il tasso di effetti collaterali associati ai partecipanti che avevano ricevuto una o due dosi Moderna era leggermente superiore rispetto a coloro che erano stati immunizzati con altri farmaci.
Allo stesso modo, riportano gli studiosi, gli eventi avversi erano più probabili, sebbene comunque rari, tra gli individui di genere femminile, tra coloro che avevano contratto l'infezione prima di sottoporsi all'inoculazione, tra gli asiatici, tra chi faceva uso di marijuana e tra le donne in gravidanza.
Età avanzata, etnia afroamericana, stato sociale più elevato erano invece condizioni che risultavano correlate a una minore probabilità di manifestare eventi avversi. "Il nostro lavoro - concludono gli autori - rappresenta un'ulteriore dimostrazione che gli effetti collaterali a seguito del vaccino anti-Covid sono estremamente rari, mentre il tasso di conseguenze negative associate all'infezione è significativamente più elevato. Per questo è importante sottoporsi alla vaccinazione".