AGI - È stato raggiunto un nuovo incredibile livello di dettaglio nella mappatura dei laghi nascosti sotto la calotta glaciale dell'Antartico occidentale e sono stati scoperti due nuovi laghi subglaciali attivi. Il nuovo studio, pubblicato su Geophysical Research Letters, grazie alla precisione dell’Advanced Topographic Laser Altimeter System (ATLAS), lo strumento laser di osservazione del satellite ICESat-2 della NASA, ha fornito importanti informazioni per individuare nuovi laghi subglaciali dallo spazio, nonché per valutare come questo sistema idrico nascosto influenzi la velocità con cui il ghiaccio scivola nell'Oceano Antartico, aggiungendo acqua dolce, che potrebbe alterarne la circolazione e gli ecosistemi.
Dall'alto, la calotta antartica potrebbe sembrare una calma e perpetua coltre di ghiaccio che ha coperto l'Antartide per milioni di anni. La calotta glaciale però può essere profonda migliaia di metri nel suo punto più spesso e nascondere centinaia di laghi di acqua di fusione dove la sua base incontra il substrato roccioso del continente. In profondità, sotto la superficie, alcuni di questi laghi si riempiono e drenano continuamente attraverso un sistema di corsi d'acqua che alla fine sfociano nell'oceano. Il satellite ICESat-2 (Ice, Cloud, and land Elevation Satellite 2) della NASA ha permesso agli scienziati di misurare con precisione l'altezza della superficie del ghiaccio che, nonostante il suo enorme spessore, sale o scende quando i laghi si riempiono o si svuotano sotto la calotta glaciale.
I ricercatori hanno integrato i nuovi dati con quelli del predecessore di ICESat-2, la missione ICESat originale, e del satellite CryoSat-2 dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), dedicato al monitoraggio dello spessore del ghiaccio polare. Matthew Siegfried, professore di Geofisica presso la Colorado School of Mines e autore del nuovo studio, ha affermato: "ICESat-2 è come indossare gli occhiali dopo aver usato ICESat, i dati sono così precisi che possiamo davvero iniziare a mappare i confini dei laghi sopra e sotto la superficie”.
Gli scienziati hanno ipotizzato che lo scambio di acqua subglaciale in Antartide derivi da una combinazione di fattori, tra cui le fluttuazioni della pressione esercitata dall’enorme peso del ghiaccio soprastante, l'attrito tra il letto della calotta glaciale e le rocce sottostanti e il calore che sale dal terreno isolato dallo spessore del ghiaccio. Helen Amanda Fricker, glaciologa presso la Scripps Institution of Oceanography dell'Università della California, a San Diego, ha dichiarato: “Abbiamo imparato così tanto sui processi dinamici della calotta glaciale dall'altimetria satellitare; è fondamentale pianificare la prossima generazione di satelliti altimetrici per perseverare questo obiettivo".