AGI - Sopra è fuoco, lava incandescente. Sotto è ghiaccio perenne. L'Etna custodisce il "ghiacciaio più a sud d'Europa", scoperto da escursionisti professionali a 2025 metri, quindici più sotto, dunque, della Grotta del Gelo, la galleria di scorrimento lavico formatasi nel VII secolo e finora considerata l'ambiente glaciale più consistente nella punta meridionale del Continente europeo.
"Non siamo noi a parlare di scoperta - spiega all'AGI il presidente di FederEscursionismo Sicilia, Dario Teri - visto che sono luoghi presenti da tempo e accanto vi è un sentiero di pastori oggi non più battuto, ma probabilmente, di questa grotta si era persa la memoria. Abbiamo visitato la seconda parte della grotta, e siamo stati tra primi a far venire alla luce questo ghiacciaio. Non abbiamo osservato all'interno alcun passaggio antropico. Ci siamo resi conto che è estremamente rilevante".
La Grotta del Gelo è raggiungibile dopo circa cinque ore di cammino sul vulcano, e il ghiaccio che si trova all'interno è messo a rischio dal cambiamento climatico. "A differenza di quella grotta - spiega Teri - questa ha una realtà interna molto più florida e consistente, con uno spessore di tre metri-tre metri e mezzo. È molto più interessante di quanto si possa immaginare. In questa seconda sala siamo passati da un buco di circa alcune decine di centimetri, per una sola persona: sapevamo che esisteva, questa sala, siamo tornati diverse volte e questa volta abbiamo trovato il passaggio".
La localizzazione della grotta, per il momento, viene tenuta segreta: "Non abbiamo ancora reso noti i dati perchè prima vogliamo fornirli alle autorità scientifiche, come l'Ingv e l'Università di Catania. Sembra più piccola della Grotta del Gelo, ma ha più ghiaccio. Esiste ancora molto da esplorare, e lo si può intuire anche dalle foto che abbiamo pubblicato sui social", afferma Teri.
Come accade che ciò che prima era fuoco, oggi possa custodire il suo contrario, ovvero il ghiaccio? "Le grotte dell'Etna in passato - sottolinea Teri - venivano utilizzate sia per le loro caratteristiche naturali ma anche come ghiacciai naturali o artificiali, perchè la pietra lavica, una volta che si raffredda, diventa un coibentante naturale eccezionale, un ottimo isolante termico. In una grotta trovata poco sopra l'abitato di Nicolosi, nel Catanese, l'uomo conservava la neve, che poi veniva utilizzata per altri scopi. E fino alla seconda guerra mondiale era ancora presente il commercio del ghiaccio, della neve".