AGI - Circa 280 milioni di anni fa, prima dell’arrivo dei dinosauri e poi dei mammiferi, le foglie delle cicadi già abbellivano il paesaggio del supercontinente dell’emisfero meridionale del Gondwana.
La conferma arriva dal ritrovamento di un fossile in Brasile che rappresenta, secondo gli scienziati che lo hanno identificato, uno dei primi di questo ordine, considerato molto antico e che è sopravvissuto a due estinzioni di massa.
Grazie alla scoperta, sarà possibile capire di più sulla capacità a resistere negli ambienti di queste piante.
Quello che ha colpito i ricercatori, ha raccontato al New York Times il professor Rafael Spiekermann, autore di un articolo che descrive il fossile tra le pagine della rivista scientifica Review of Palaeobotany and Palynology, è che “l’anatomia vegetativa della pianta è notevolmente simile a quelle di oggi. Se si taglia con un machete una cicade, al suo interno si ritrova lo stesso modello anatomico che abbiamo osservato nel fossile”.
'Iratinia australis'
Il piccolo pezzo di legno, di poco meno di sette centimetri di diametro e lungo all’incirca 13 centimetri, è stato chiamato Iratinia australis, nome che deriva dal luogo dove è stato rinvenuto, la formazione geologica Irati, localizzata nel bacino del Paranà in Brasile e dal termine latino australis, ad indicare il sud, poiché il fossile è stato trovato nella parte meridionale dell’area.
Nonostante le sue piccole misure, ha fornito importanti informazioni raffrontabili con le piante di oggi.
Le cicadi, che conservano molte delle caratteristiche delle piante di centinaia di milioni di anni fa “hanno una storia davvero lunga. Questo tipo di pianta – racconta l’altro autore dell’articolo, il professor André Jasper – si può trovare in Australia, Asia, Africa e America. Si è diffusa in tutto il mondo”.
Secondo gli scienziati, il massimo splendore per questo ordine di piante risale a circa 120 milioni di anni fa, prima dell’avvento delle piante da fiore, più veloci a riprodursi e ad adattarsi.