AGI - Il 70% dei ghiacciai Himalayani perde ghiaccio su base annua e la maggior parte dei ghiacciai ha solo piccole aree che accumulano ghiaccio. Solo i ghiacciai intorno al Karakorum e ai monti Kunlun, situati attorno ai confini e alle aree contese di India, Pakistan e Cina, stavano guadagnando massa a causa dei recenti aumenti delle nevicate. Sono le conclusioni di una ricerca guidata da Evan Miles dell'Istituto Federale di Ricerca per le Foreste, la Neve e il Paesaggio WSL (Svizzera) che ha ora utilizzato i dati dei satelliti per districare i cambiamenti di massa annuali in oltre 5000 dei più grandi ghiacciai dell'Alta Montagna asiatica.
Il team, guidato dalla glaciologa WSL, Francesca Pellicciotti, ha trascorso diversi mesi all'anno sui ghiacciai. Il team di ricercatori ha sviluppato un nuovo metodo di calcolo che consente di valutare il bilancio dei ghiacciai tra nuovi accumuli di neve e ghiaccio e perdite per ablazione. I ghiacciai delle catene montuose Asiatiche alimentano i maggiori fiumi dell'Asia, tra cui l'Indo, il Gange, il Chang Jiang e il Mekong: un'enorme riserva d'acqua per circa 250 milioni di persone. Le regioni d'alta quota sono tuttavia difficili da raggiungere, motivo per cui sono disponibili solo poche misure dirette dei cambiamenti nella massa di ghiaccio.
Spesso, inoltre, i modelli sviluppati per i ghiacciai di altre regioni (come per esempio le Alpi) non rispecchiano in maniera affidabile caratteristiche e processi tipici dei ghiacciai asiatici. Con questi risultati - che fanno riferimento al periodo compreso tra il 2000 e il 2016 e pubblicati sulla rivista scientifica Nature Communications - i ricercatori hanno determinato quali ghiacciai perdono per fusione più ghiaccio di quanto ne acquistino in seguito alle precipitazioni nevose (e viceversa).
La perdita di massa riveste una notevole importanza per l'approvvigionamento idrico delle aree a valle dei ghiacciai, in cui vivono milioni di persone e dove l'acqua di scioglimento dei ghiacciai è utilizzata a scopi agricoli. I nuovi risultati evidenziano che nella maggioranza dei ghiacciai le nevicate invernali compensano meno della metà dell'ablazione estiva. "In molti ghiacciai - ha spiegato Miles - il ghiaccio semplicemente si perde: l'accumulazione non riesce a tenere il passo dello scioglimento. Di conseguenza, nella sua forma attuale la maggioranza dei ghiacciai non sarà in grado di sopravvivere".
Secondo Miles, circa un quinto del ghiaccio della regione è destinato a sciogliersi entro il 2100 anche nel caso in cui il clima non si riscaldasse ulteriormente. A lungo termine si produrrà dunque una riduzione dell'acqua di fusione nei fiumi di montagna. L'imminente cambiamento climatico, che non è compreso nei dati dal 2000 al 2016, farà ulteriormente aumentare l'ablazione dei ghiacciai, mettendo a rischio l'approvvigionamento idrico in alcune delle regioni situate più a valle.