AGI - I cani dal muso schiacciato, come carlini, boxer e bulldog, tendono a stabilire un contatto visivo con gli esseri umani più frequentemente rispetto ad altre razze. A rivelarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli scienziati dell'Università Eötvös Loránd di Budapest, che hanno valutato e confrontato diverse tipologie di cani per stabilire quali siano più attenti allo sguardo dei loro padroni.
Il contatto visivo, spiegano gli autori, è fondamentale per costruire una relazione con i nostri amici a quattro zampe, e i cani dal muso schiacciato sono spesso molto disponibili a intrecciare lo sguardo con gli umani. Il team ha condotto esperimenti su 130 cani di famiglia, misurando comportamento, larghezza e lunghezza della testa.
I cani sono stati portati in una stanza insieme al proprietario e a uno sconosciuto. Il primo sedeva silenzioso su una sedia, mentre l’altro aspettava che il cane stabilisse un contatto oculare. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, i cani con il muso schiacciato guardavano negli occhi lo sperimentatore dopo un tempo significativamente minore rispetto agli animali con teste più grandi.
“Una delle motivazioni potrebbe risiedere proprio nella forma dei loro occhi – afferma Zsófia Bognár, dottoranda presso l'Università Eötvös Loránd di Budapest – i cani dal muso schiacciato sono dotati di un’area nella retina più pronunciata, per cui potrebbero rispondere meglio agli stimoli nel campo centrale, il che potrebbe rendere più semplice stabilire il contatto con gli umani”.
I cani con le teste più grandi, invece, visto il campo visivo più ampio, potrebbero avere più difficoltà nel concentrarsi su un unico focus. “È probabile che vedano il volto umano in modo più nitido – continua la scienziata – ma è possibile che i padroni tendano a guardare queste tipologie di cani più spesso perché i tratti del muso somigliano a quelli tipici dei neonati, un segnale potente per gli esseri umani”.
I ricercatori hanno esaminato il modo in cui altri fattori potevano influenzare il contatto visivo, valutando età, temperamento e razza. Gli esperti suggeriscono che i cani allevati per lavori basati sulla vista, come i cani da pastore, sono estremamente abili nel creare un contatto visivo, a contrario di razze ideate per attività più indipendenti, come i cani da slitta o i bassotti. Allo stesso tempo, poi, gli esemplari anziani tendono ad essere più reticenti nel guardare uno sconosciuto. “Abbiamo dimostrato che per i cani più avanti con gli anni trovavano più complicato controllare l’attenzione – conclude Eniko Kubinyi, coautore dello studio – la più lenta instaurazione del contatto visivo sembra essere una conseguenza naturale dell'invecchiamento”.