L'uomo di Neanderthal usava lo stuzzicadenti
AGI - Gli uomini di Neanderthal usavano stuzzicadenti e praticavano una discreta igiene orale. A confermarlo gli scienziati dell’Università di Breslavia e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, dell'Università della Slesia, dell'Istituto di sistematica ed evoluzione degli animali dell'Accademia delle scienze polacca, dell'Istituto geologico polacco, dell'Università di Bologna e del Museo di storia naturale a Londra, che hanno pubblicato un articolo sul Journal of Human Evolution per rendere noti i risultati del loro studio, durante il quale sono stati analizzati due denti rinvenuti nella grotta di Stajnia, nell’Altopiano di Cracovia-Częstochowa, da cui sono emersi segni di sfregamento tipici dell’uso di stuzzicadenti.
“Non sappiamo ancora cosa sia stato utilizzato con questa funzione – afferma Wioletta Nowaczewska del Dipartimento di Biologia Umana dell'Università di Breslavia – potrebbe essere stato un ramoscello, un pezzo di osso o una lisca di pesce, in ogni caso deve essere stato un oggetto cilindrico abbastanza rigido che veniva utilizzato spesso, tanto da lasciare una chiara traccia nelle ossa. Ciò che è certo è che i proprietari di questi denti praticassero igiene orale”.
Il team ha analizzato un terzo molare inferiore e un premolare superiore, appartenuti rispettivamente a un individuo di oltre 30 anni e a un ragazzo di meno di 20 anni. Gli scienziati non hanno trovato segni patologici indicativi di disturbi della crescita dello smalto, ipoplasia o carie. Il molare, spiegano gli autori, mostrava segni di grave usura, probabilmente correlata al consumo di alimenti duri. Il gruppo di ricerca ha valutato la struttura della corona del dente, lo spessore dello smalto, il contorno della superficie della dentina e i microtraumi della superficie della corona per stabilire il gruppo umano a cui i denti appartenessero.
"Un insieme di caratteristiche – afferma la scienziata – indicano che i denti appartenessero a due Neanderthal. Il premolare si presentava in buone condizioni, per cui abbiamo potuto effettuare analisi 2D e 3D dello spessore dello smalto”. “Questo studio rappresenta il secondo esempio noto di procedure igieniche praticate dai Neanderthal della grotta di Stajnia – conclude Nowaczewska – i denti, scoperti nel 2010, sono stati analizzati utilizzando il DNA mitocondriale e una serie di indagini, il che ci ha portati a una serie di indizi sulla provenienza e i possessori di questi resti, comprese le loro abitudini di igiene orale”.