AGI – I bambini allattati al seno acquisiscono una serie di vantaggi dal punto di vista del sistema immunitario grazie ad alcuni batteri specifici, chiamati Veillonella e Gemella.
A rivelarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Allergy, condotto dagli esperti dell’Università di Birmingham, supportati dal Centro di ricerca per la ricostruzione chirurgica e la microbiologia del National Institute for Health Research (NIHR SRMRC), che hanno cercato di comprendere i meccanismi immunologici responsabili degli effetti derivanti dall’allattamento al seno.
“La prospettiva sui meccanismi biologici e degli effetti a lungo termine sulla salute dei bambini allattati al seno – afferma Gergely Toldi dell’Università di Birmingham – in relazione ai benefici sulla prevenzione dei disturbi del sistema immunitario non è stata esplorata fino in fondo, anche se è noto da tempo che l’allattamento al seno sia associato a una serie di effetti positivi sia durante l’infanzia che in età adulta”.
Il team ha condotto un’indagine triennale nell’ambito di un progetto di ricerca durante il quale sono stati analizzati i dati di 38 madri e dei loro figli, tutti in salute, di cui sono stati esaminati campioni di sangue e feci.
“16 dei 38 bambini analizzati – riporta lo studioso – sono stati allattati esclusivamente al seno per la durata dello studio, nove hanno ricevuto alimentazione mista e 13 sono stati nutriti solo con latte artificiale”.
“I bambini che ricevono il latte materno – osserva l’esperto – hanno meno probabilità di sviluppare asma, obesità e malattie autoimmuni durante l’età adulta rispetto a chi è stato alimentato con latte artificiale. Abbiamo scoperto che le cellule T regolatorie potrebbero svolgere un ruolo fondamentale in queste differenze”.
Stando ai risultati del gruppo di ricerca, infatti, le cellule T regolatorie crescono nelle prime tre settimane di vita nei bambini allattati al seno e sono presenti in livelli quasi doppi rispetto ai bimbi che ricevono latte artificiale.
“Queste cellule – spiega l’autore – controllano la risposta immunitaria del bambino e aiutano a ridurre l'infiammazione. Abbiamo scoperto, inoltre, che alcuni batteri specifici, chiamati Veillonella e Gemella, supportano la funzione dei linfociti T regolatori e sono più abbondanti negli intestini di bambini allattati al seno”.
Gli scienziati sottolineano l’importanza di comprendere appieno questi meccanismi per rendere più complete le soluzioni artificiali al fine di sfruttare questi meccanismi immunologici.
“Speriamo di approfondire gli studi su questo meccanismo biologico – conclude Toldi – considerando i casi di neonati con patologie o i bambini prematuri che hanno sviluppato complicanze infiammatorie. In questo modo speriamo di contribuire al benessere delle mamme e dei bambini che non possono ricevere il latte materno”.