AGI - I bambini che vivono in contesti caratterizzati da un reddito meno elevato potrebbero essere esposti a un rischio maggiore di sviluppare disturbi mentali in età adulta. A rivelarlo, in un articolo pubblicato sulla rivista BMC Medicine, i ricercatori dell’Università di Helsinki, dell'Università di Aarhus e dell'Università di Manchester, che hanno indagato il legame tra la posizione socio-economica dei genitori e il rischio che i bambini sviluppino disturbi mentali in età avanzata.
“Il nostro lavoro – spiega Christian Hakulinen, docente di Psicologia della salute presso l'Università di Helsinki – dimostra che la permanenza in ambienti a basso reddito è associata a un rischio maggiore di sviluppare un disturbo mentale”.
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Il team ha considerato una platea di circa un milione di bambini danesi nati tra il 1980 e il 2000, valutando il reddito dei genitori al momento della nascita e a intervalli di cinque anni fino ai 15 anni di età, poi è stata analizzata la salute mentale dei ragazzi durante un follow-up che ha coinvolto i partecipanti fino all’età di 37 anni. I dati sulle diagnosi di disturbo mentale sono stati ottenuti dal Registro psichiatrico danese.
“I nostri risultati – continua l’esperto – suggeriscono che il 25,2 per cento dei bambini appartenenti a famiglie con il quintile di reddito più basso ha sviluppato un disturbo mentale clinicamente diagnosticato entro il 37esimo anno di vita”. Lo scienziato precisa che l’unica eccezione di questo andamento è rappresentata dalle difficoltà alimentari.
“Il basso reddito dei genitori – afferma Hakulinen – sembra associato a un minore rischio di sviluppare bulimia, anoressia o ortoressia. Tra i bambini che cresciuti in realtà legate al quintile di reddito più alto, solo al 12 per cento è stato diagnosticato un disturbo mentale”.
Sebbene lo studio si concentri sulle famiglie danesi, gli autori ritengono di poter estendere le conclusioni anche ad altri paesi nordici, dato che i sistemi sanitari per il trattamento di disturbi mentali sono simili. “Le condizioni socioeconomiche a cui si è esposti durante l’infanzia – conclude Hakulinen – sembrano pertanto essere legate all’insorgenza di disturbi mentali in età adulta. Questo evidenzia l’importanza di insistere sulla prevenzione e il trattamento di tali difficoltà già nelle prime fasi della vita, promuovendo interventi a sostegno della genitorialità, il che potrebbe aiutare ad affrontare i fattori di rischio psicosociale, che le sfide finanziarie in genere tendono ad aggravare”.