AGI - Un dispositivo elettronico autorigenerante e completamente riciclabile, in grado di adattarsi perfettamente all'epidermide umana, potrebbe sostituire gli oggetti indossabili di tracciamento dei movimenti e monitoraggio delle funzioni cardiache, come gli attuali smartwatch.
Questo il risultato, descritto in un articolo pubblicato sulla rivista Science Advances, raggiunto da un team di esperti dell'Università del Colorado a Boulder, che hanno sviluppato una struttura simile a un circuito stampato estensibile, che potrebbe essere indossato in qualunque parte del corpo anche per misurare la temperatura corporea.
"Si potrebbe utilizzare al polso come un orologio - commenta Jianliang Xiao dell'Università del Colorado a Boulder - o al collo come una collana. Il concetto di base è che potrebbe funzionare come una pelle elettronica".
Il team ha realizzato il dispositivo grazie a materiali riciclabili. Il gruppo di ricerca ha utilizzato una tecnica di serigrafia, che ha permesso di modellare una rete di fili di metallo liquido, fino a formare un circuito racchiuso tra due strati sottili di pellicole di poliammine, ottenendo un materiale autorigenerante.
"Le nostre previsioni - continua il ricercatore - anticipano che per il prossimo anno una produzione totale di oltre 55 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, tra cui smartphone, laptop, tablet e altri componenti. La nostra soluzione permette lo sviluppo di un impianto facile da riciclare". La struttura risultante è poco più spessa di un cerotto, può essere applicato sulla pelle usando il calore e allungato del 60 percento grazie al calore.
"Gli orologi intelligenti sono funzionalmente gradevoli allo sguardo e possono essere molto comodi - aggiunge Wei Zhang, collega e coautore di Xiao - ma utilizzano una discreta quantità di metallo non facilmente riciclabile. Per un dispositivo veramente indossabile, una pellicola che possa adattarsi al corpo presenta sicuramente una serie di vantaggi". Gli esperti sottolineano che la loro pelle elettronica può ripararsi in soli 13 minuti, perché i legami tra i materiali si rigenerano autonomamente.
"Questi collegamenti formano una rete nel punto di danneggiamento - precisa Zhang - in un processo molto simile alla guarigione del derma e della pelle, anche se in questo caso si tratta di legami chimici. Saranno necessari diversi approcci per implementare il prodotto prima della commercializzazione, perché presenta ancora diversi limiti".
"Per ora la struttura necessita di alimentazione esterna - conclude Xiao - ma nel prossimo futuro cercheremo di rendere la pelle elettronica più versatile e commerciabile".