AGI - Non investire in un rapporto può deteriorare qualunque relazione, e per l'amicizia tre mesi possono essere sufficienti ad alterare il legame tra gli individui. Lo sottolineano in un articolo pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society A gli esperti dell'Università di Oxford, che hanno esaminato le possibili conseguenze del lockdown e della quarantena sui rapporti di amicizia. "La pandemia - sostiene Robin Dunbar, psicologo evoluzionista presso l'Università di Oxford - ha alterato tutti gli aspetti della nostra vita, speriamo che la tensione sociale derivante da questa situazione provochi effetti a breve termine, ma alcuni legami potrebbero subire delle alterazioni permanenti".
Secondo l'esperto, le radici delle nostre amicizie risiedono nelle vite sociali dei primati non umani, per cui l'appartenenza a un gruppo stabile comporta protezione da predatori e rivali. "I legami di ogni genere - continua lo psicologo - devono essere coltivati, e questo richiede un notevole sforzo cognitivo, per questo tendiamo a instaurare pochi legami autentici e duraturi". L'autore aggiunge che l'isolamento ha portato gli individui a connettersi maggiormente con le persone più fisicamente vicine. "Alla fine del lockdown - afferma Dunbar - alcune delle amicizie marginali potrebbero essere sostituite da legami diversi. Si tratta di un fenomeno noto come incanalamento delle relazioni, osservato e verificato grazie a un ampio sondaggio condotto in Francia durante il lockdown".
Lo psicologo sottolinea che le amicizie di lunga data e quelle più sincere non vengono compromesse dalla situazione emergenziale, dato che è possibile trascorrere del tempo insieme grazie alle applicazioni online. "Le persone utilizzano modalità di comunicazione digitali - spiega Jenny Groarke della Queen's University di Belfast, che ha studiato gli effetti e le manifestazioni della solitudine durante il lockdown - per soddisfare le proprie esigenze sociali, ma si tratta di modalità che non trasmettono le stesse sensazioni del contatto vero e proprio".
Secondo l'esperta, la minore soddisfazione sociale che deriva dagli incontri virtuali è associata a un maggiore senso di solitudine. "Sentire la mancanza del contatto fisico - commenta Groarke - e' assolutamente normale: i nostri parenti piu' stretti, gli scimpanze', passano ore a pulirsi a vicenda, accarezzandosi e rafforzando in tal modo i legami sociali. Questi comportamenti portano al rilascio di endorfine, che stimolano il piacere e la sensazione di benessere".
Gli autori aggiungono che il sistema neurale umano si comporta in modo molto simile, come stabilisce uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Psychology, secondo cui il contatto fisico con amici e parenti promuove un senso di piacere. "Si tratta di un atteggiamento al di sotto della consapevolezza - conclude Dunbar - ma siamo sempre a contatto con le persone che amiamo, anche se ci sono tante attività in grado di farci sentire bene: ridere, cantare, ballare, mangiare e bere insieme ai nostri cari svolgono un ruolo fondamentale nell'aiutarci a mantenere stabili le relazioni sociali. Per la maggior parte di noi, questo periodo di distanziamento sociale rappresenterà una triste ma temporanea frustrazione, ma sarà fondamentale dedicare del tempo a coltivare nuovamente le nostre relazioni".