I maiali cercano di risolvere problemi da soli
I maialini potrebbero presto essere considerati nuovi migliori amici dell’uomo, per la loro intelligenza speculativa e per la loro tendenza a elaborare soluzioni di problem solving, dato che cercano di contare sulle proprie capacità quando si tratta di risolvere un enigma. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Animal Cognition e condotto dagli esperti dell'Università di Budapest, che hanno confrontato il comportamento di cuccioli di cane e di maiale in situazioni che richiedevano capacità di soluzione, scoprendo che i piccoli suini tendono a voler risolvere i propri puzzle in maniera più indipendente.
“Proprio come i cani, i maialini sono animali sociali che amano vivere in gruppo – spiega Linda Gerencsér, etologa presso l'Università di Budapest – possiedono una spiccata intelligenza e, nonostante la loro reputazione, sono molto puliti, possono vivere fino a 20 anni e andare d’accordo con i gatti”.
L’esperta ricorda che molte persone decidono di adottare un maialino come animale domestico. “Sappiamo che i cani comunicano con noi fin da piccoli – continua Paula Pérez Fraga, collega e coautrice di Gerencsér – volevamo sapere se anche i maialini possono mostrare segnali comunicativi. Abbiamo scoperto che in presenza di cibo i cuccioli, indipendentemente dalle due specie, tendono a orientarsi maggiormente verso lo sperimentatore, ma quando la situazione richiede capacità di problem solving, i cani osservano l’umano, mentre i maialini cercano di risolvere il caso in autonomia senza necessità di avviare interazioni”. Il team ha anche considerato lo stesso esperimento con lupi e gatti, che tendono a socializzare meno rispetto ai cani, ma il fatto che i lupi non siano animali domestici e i gatti non siano animali sociali potrebbe influire su questi risultati.
“Abbiamo progettato uno studio – spiega ancora Pérez Fraga – che utilizza il cosiddetto ‘paradigma dei compiti irrisolvibili’, in cui l’animale affronta per la prima volta un problema che può risolvere (noi abbiamo usato una scatola di semplice apertura contenente del cibo), e pian piano il compito diventa sempre più difficile fino a essere considerato irrisolvibile”. Le ricercatrici sostengono che nelle prime fasi il comportamento degli animali è stato molto simile, mentre le differenze sono emerse con i compiti più complessi. “I maiali si sono dimostrati più veloci dei cani nella risoluzione dei problemi iniziali – commenta Gerencsér – poi, quando il cibo è diventato via via più difficile da raggiungere, i suini sono sembrati più indipendenti e tenaci nella risoluzione del problema. Le predisposizioni specifiche delle specie potrebbero influire nel comportamento adottato dagli animali”.
Le autrici affermano che il progetto “Family Pig Project”, avviato nel 2017 grazie all’Università di Lor'nd e all’Università di Luanda, potrebbe fornire nuovi indizi per studiare questa specie così particolare, e rappresenta il primo sforzo per analizzare le somiglianze e le differenze tra i cani di famiglia e le interazioni dei maiali con gli esseri umani. “A partire dalle 6-8 settimane di età – spiega Attila Andics, autore principale – i due animali vengono allevati in una situazione familiare. Lo scopo è rispondere alle domande riguardo l’influenza di fattori ambientali nell’apprendimento dei suini”. Il team sottolinea che saranno necessari ulteriori ricerche, ma la differenza principale tra maiali e cani potrebbe risiedere nella naturale salienza dell'uomo come stimolo sociale per i cani, che può facilitare loro l’apprendimento di segnali comunicativi anche in assenza di formazione specifica.